“Ma che bella cosa
che avete fatto!”
Mi è capitato raramente
che me lo dicessero e mi sono sempre trattenuto dal mandare “a
stendere” (so riconoscere, e perdono, l'ignoranza – nel senso
etimologico del termine, ignorare... – quando la incontro!).
Ma mi pare di capire che ad altri succede di frequente.
Quindi, ci ho ragionato
(sembrerà strano, ma mi accade...).
Sono stato inquisito dai
servizi sociali, ho atteso anni (e speso un pacco di soldi...) per
poi affrontare un volo di 10 ore per andare in Cambogia.
Là, ho abbracciato
quello che mi è stato “destinato” come figlio; l'ho tolto dal
suo ambiente (bello o brutto che fosse, era comunque il suo
ambiente); nel giro di un'ora, l'ho strappato dal suo istituto (la
sua vita, la sua quotidianità) e l'ho costretto a un viaggio in macchina di 5 ore; gli ho
imposto di convivere in una stanza di albergo con due sconosciuti,
pallidi come due mozzarelle e con due nasi enormi come lui mai aveva
visto.
Mi parlava nella sua
lingua (il cambogiano, ovviamente) che io non capivo (altrettanto
ovviamente); io gli rispondevo in italiano, con la pretesa che
imparasse.
L'ho strappato dalla sua
terra, dove quando fa freddo ci sono 20°, e l'ho portato in Italia,
dove ha conosciuto freddo, nebbia e neve.
Gli ho cambiato le
abitudini alimentari (in peggio, forse...) facendogli bere il latte e
mangiare il formaggio, sostituendo il riso con la pasta e il passion
fruit con le mele.
Non sapeva cosa fosse un
papà, e io ho preteso di esserlo per lui.
Non sapeva cosa fosse una
mamma “in esclusiva”, e se l'è ritrovata – suo malgrado.
Non sapeva cosa fosse una
famiglia, e noi gliela abbiamo imposta.
Noi, consciamente,
desideravamo un figlio. Lui non aveva idea di cosa fosse una
famiglia.
Noi desideravamo essere
famiglia. Lui non ci pensava proprio...
Noi abbiamo lottato e
sofferto per un nostro obiettivo (non dovuto, peraltro). Lui ci ha,
in un certo senso, “subiti”.
Ora, quando ci chiama
mamma e papà... quando vuole che ci diamo un bacetto
per intromettersi anche lui in un ridicolo ed improponibile bacio
“trino e unico”... quando si affida a noi totalmente...
…mi chiedo: chi ha
fatto veramente una bella cosa? Noi o lui?