domenica 19 aprile 2015

Sul marciapiede

Lo vedi... cammina strano.
Con improvvisi e imprevedibili scarti a a destra o a sinistra, con passi spesso asincroni...
Poi, capisci: sta accuratamente evitando i tombini; ormai, gli è entrato nel DNA.
...quindi alfin lo riconosci: è un papà!


Un "normale" fine settimana...

Per consolidata prassi, ancorché non ancora formalizzata (ma spero ci arriveremo, a breve... non ne posso più), il Pistacchio sta con me dal venerdì sera al lunedì mattina – quando lo porto a scuola.
Ci sono, in questi fine settimana, vari “rituali” cui è difficile trasgredire.
Ci sono, poi, le novità: “Papà, posso aiutarti a cucinare?”

In una cucina 200x130 (fate la prova del metro...) mi muovo a fatica da solo; potrei accettare di condividere l'esiguo spazio con una bionda – ci starebbe (a trovarla... la bionda, intendo, non la cucina!)
...invece, mi trovo a condividerlo con il Pistacchio.
Non certo cucinando ma quantomeno lavando i piatti: io li lavo, glieli passo, lui li depone a sgocciolare; ovviamente, ciò comporta tempi decisamente più espansi, ma vederlo felice e impegnato, con il suo grembiulone “rimboccato”, mi ripaga immensamente.

Finito il lavaggio, mi appresto a cucinare; non faccio nemmeno a tempo a proporgli un ulteriore aiuto: sul tavolo ci sono già i bicchieri e soprattutto le posate, avvolte nel tovagliolo – meglio di quanto non faccia normalmente io!
Sono stupefatto e lui è soddisfatto del mio (reale) stupore. Ghigna. Dooh, mitico!

Ceniamo, entrambi reciprocamente appagati nei nostri bisogni (beh, io in maniera decisamente limitata... ma è già qualcosa!)

Ah, dimenticavo: abbiamo anche rifatto i letti, insieme (sì, insomma, per modo di dire... però lui ci crede!)

Aggiungo che ha fatto i compiti in totale autonomia e io non ho minimamente controllato; ancora, sabato shopping scarpe – con la differenza che lui ha scelto al primo colpo mentre io, dopo quattro negozi, sono tornato a casa a mani vuote (va bene tutto, ma 100 euro per scarpe da usare due ore a settimana a scuola mi sembra un tantino esagerato, no?).

Insomma,
il Pistacchio cresce...
quindi
io invecchio!
Bleah...



Fermate il mondo, voglio scendere!
...o forse no?




lunedì 6 aprile 2015

Buona cena!

Cose che capitano, prima o poi...

Il Pistacchio ha espresso il desiderio, per la cena di stasera, di panini alla piastra.
Ok. Ci sta. Cosa apparentemente semplice, con buona pace del nostro kuokokmer-kalabrobarese.
Ma il Pistacchio mi vuole aiutare, già indossa il grembiule... e in una cucina 200 x 130 in due ci si muove malamente; peccato, sarebbe cosa – eventualmente e non certo con mio figlio – piuttosto romantica. Mi viene anche in mente il potenziale soggetto... Hahaha! (C'è poco da ridere, invece... sono ancora lì con le mollette per il bucato in mano... chiaro, no?)

Poi, apro il frigo... e l'Esselunga è ovviamente chiusa.

Il primo panino è a base di luganega e mortadella (come abbinamento non mi sembra il massimo...) con scagliette di parmigiano.
Segue un “mortadella ai tre formaggi” (gli avanzi del frigo quelli sono!) e a finire un pietoso “tre formaggi”. Rigorosamente stagionati.

Danno:
  • le due piastre della bistecchiera - ovvio
  • la padella per la luganega
  • quattro piatti piani - quattro???
  • un piattino
  • 4 forchette
  • 5 coltelli.
...per tre panini, non male, direi! E a volte mi va pure peggio.

Ovviamente, tutta roba che si è andata a collocare nel mio microlavello sovrapponendosi - con una precisione da Cirque du Soleil - alla tazza del latte della colazione e ai piatti del pranzo; una sfida alle leggi della fisica (ma noi cambo-genitori siamo capaci di tutto, imprevedibili e inarrestabili, no?).

Non esistono corsi di micro-economia domestica, dove si insegni al padre single che, se si cena in due (col figlio, intendo... ahimè!) dovrebbero bastare due piatti?
Organizzateli, ci vado subito!
...ma non il mercoledì, mi raccomando: vado a
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Tardes!