Per
consolidata prassi, ancorché non ancora formalizzata (ma spero ci
arriveremo, a breve... non ne posso più), il Pistacchio sta con me
dal venerdì sera al lunedì mattina – quando lo porto a scuola.
Ci
sono, in questi fine settimana, vari “rituali” cui è
difficile trasgredire.
Ci
sono, poi, le novità: “Papà, posso aiutarti a cucinare?”
In una cucina 200x130
(fate la prova del metro...) mi muovo a fatica da solo; potrei
accettare di condividere l'esiguo spazio con una bionda – ci
starebbe (a trovarla... la bionda, intendo, non la cucina!)
...invece, mi trovo a
condividerlo con il Pistacchio.
Non certo cucinando ma
quantomeno lavando i piatti: io li lavo, glieli passo, lui li depone
a sgocciolare; ovviamente, ciò comporta tempi decisamente più
espansi, ma vederlo felice e impegnato, con il suo grembiulone
“rimboccato”, mi ripaga immensamente.
Finito il lavaggio, mi
appresto a cucinare; non faccio nemmeno a tempo a proporgli un
ulteriore aiuto: sul tavolo ci sono già i bicchieri e soprattutto le
posate, avvolte nel tovagliolo – meglio di quanto non faccia
normalmente io!
Sono stupefatto e lui è
soddisfatto del mio (reale) stupore. Ghigna. Dooh, mitico!
Ceniamo, entrambi
reciprocamente appagati nei nostri bisogni (beh, io in maniera
decisamente limitata... ma è già qualcosa!)
Ah, dimenticavo: abbiamo
anche rifatto i letti, insieme (sì, insomma, per modo di dire...
però lui ci crede!)
Aggiungo che ha fatto i
compiti in totale autonomia e io non ho minimamente controllato;
ancora, sabato shopping scarpe – con la differenza che lui ha
scelto al primo colpo mentre io, dopo quattro negozi, sono tornato a
casa a mani vuote (va bene tutto, ma 100 euro per scarpe da usare due
ore a settimana a scuola mi sembra un tantino esagerato, no?).
Insomma,
il Pistacchio cresce...
quindi
io invecchio!
Bleah...
Fermate il mondo, voglio
scendere!
...o forse no?