mercoledì 27 ottobre 2010

Sono giustificato!

Io lo strozzo...
Giuro, io lo strozzo e poi strozzo anche quella complice di sua madre!
Sono certo, qualunque giudice mi darà ragione, complimentandosi anzi per il bene reso all'umanità...
Colpevole di attacco coronarico, spalleggiato ed istigato dalla febbricitante (ma non è una attenuante...) madre.


Premessa: entrando nel nostro appartamentino, appena dentro a destra c'è il bagno. Porta normalmente aperta per consentire ai due felini l'accesso alla lettiera.

Se, quando torno, la porta è chiusa, significa che il pistacchio è in luna buona e vuole farmi lo scherzo; mi inginocchio, apro la porta e ridiamo come due pazzi. Scherzo riuscito!

Ma oggi...
...oggi mi inginocchio, come da rituale, apro la porta e - nel buio - ho una visione che è un deciso attacco al mio povero apparato cardiocircolatorio!
Qui sotto c'è la versione riprodotta alla luce, in sala, ma immaginatela inattesa, al buio, vagamente fosforescente...

Allora, li strangolo o no???

lunedì 25 ottobre 2010

La prima volta....


E' capitato a tutti, credo...

La mitica "prima volta", che non sai bene come gestire.

Tra l'altro, "lei" te la annuncia poche ore prima e tutte le prove fatte in bagno, davanti allo specchio (non negatelo!) diventano pura teoria, inapplicabili nel reale.E' evidente...

Ciliegina sulla torta, scatta l'"ansia da prestazione": sarò in grado?

Non ci sono risposte: bisogna buttarsi. D'altronde, in molti ci sono passati e hanno superato la prova...


La "scusa" femminile è delle più classiche: mal di testa, aggravato da (innegabile) raffreddore.
...vabbé, oggi a prendere il cucciolo a scuola ci va il papà!

La strada è breve, ma intensa: come reagirà? Abituato alla mamma, e a lei attaccato come una cozza, riuscirò a staccarlo dalle sgrinfie di una dolce ed affabile educatrice e portarmelo via?

Il sorriso stupito con cui il pistacchio mi accoglie è di buon auspicio; la maestrina (pardòn, l'educatrice) si presenta dolce e sorridente ma me la filo molto poco: devo vedere il manufatto che il cucciolo ha realizzato con una malefica pasta auto-essiccante; per fortuna, un cartellino "spiega" il soggetto: ora che conosco il titolo, capisco l'opera d'arte: mio figlio è un grande! (Grazie, educatrice!).

Usciamo sotto la pioggia, una grondaia rotta scroscia con abbondanza e ottengo che il pistacchio si allontani dal muro, evitando di infracicarsi.

Non passano venti metri: ci fermiamo, ci guardiamo negli occhi, lui capisce e ghigna; torniamo indietro di corsa e passiamo sotto quella imperdibile doccia, ci godiamo il forte rumore dello scroscio sull'ombrello! "Qui piove tanto", commenta divertito il pistacchio.
Sono un uomo felice...

Dalla scuola a casa incrociamo altre due gronde malfunzionanti, ma nessuna della medesima potenza della prima.
Peccato.
Sono divertenti comunque.

Arriviamo a casa, umidi ma felicemente complici...

lunedì 18 ottobre 2010

Due mesi... un'eternità!!!



Sembra facile....

Mi ritrovo, a 40 e rotti anni (per dignità non entro nei dettagli...) a condividere gli spazi con Pippi Calzelunghe, Anika e Tommy... oltre a un cavallo bianco, una scimmietta eccetera!

Credevo di aver raggiunto il punto in cui ci si acquieta, nella normalità... 'sto par di ciuffoli! Ogni giorno c'è una novità, ma non il tempo per condividerla.

Mi sono fatto una convinzione: il pistacchietto ha, in questi due mesi scarsi, assimilato. Senza esternare più di tanto.
D'improvviso, complice probabilmente la scuola d'infanzia (si, insomma... l'asilo!), è esploso: cerca di creare frasi complete e - come può - declina i verbi: l'altro giorno, ingenuamente, gli ho chiesto: "posso?".
Fanculo ai verbi irregolari! Mi ha risposto: "Possi". Dal suo punto di vista è corretto, no? La prossima volta gli dico "Passo?".

E' uno spasso, quando Maria riesce finalmente a metterlo a letto (deve addormentarsi rigorosamente con lei) non c'è tempo per altro: brasati, ci appropinquiamo al letto anche noi e sprofondiamo, esausti, tra le braccia di Morfeo.
Ci prepariamo ad una nuova, estenuante ed emozionante giornata.

Nessuno, nessun servizio sociale né Ente, può preparaci ad essere genitori.
Lo diventiamo, d'improvviso e minuto dopo minuto, con fatica e gioia, con tutta la nostra superabile incapacità.
Genitori si diventa. Non è facile ma è bello, molto bello.

...E poi, Homer Simpson è un valido modello, doh!

mercoledì 13 ottobre 2010

Scuola dell'infanzia...


...ma non era più semplice, come ai miei tempi (subito dopo il giurassico, girare a destra, avanti per qualche secolo e ci siete), parlare di "asilo"?
No, dico... anche per il pistacchio: in Italia da meno di due mesi, non riesce ancora a dire bene "scuola", la esse gli rimane in gola! E se mi soffoca? "Asilo" era più facile...

Ci va volentieri, è stato ben accolto da maestre (rectius: educatrici) e dagli altri bimbi (che non so come si chiamino, ora...). I primi due giorni ha fatto un pò il pistacchio solitario, con grande preoccupazione della mamma; poi, si è adeguato all'ambiente.

Speravo che la scuola lo stancasse, invece... crolliamo prima noi.
Stasera ha chiesto (e ovviamente ottenuto) di vedere i Blues Brothers (è o non è un mito?!?) e, con gran gioia della famiglia del piano di sotto, abbiamo ballato come pazzi al ritmo di Freedom e Row Hide. Stand By Your Man è invece un lento...

Ciliegina sulla torta, ha voluto che tutti insieme ci lavassimo i denti; un pò stretti (il nostro unico bagno sarà anche lungo 4 metri,ma è "largo" 1,30 e c'è un solo lavabo), ma ce l'abbiamo fatta! Meglio del Cirque du Soleil, per intenderci...
E' comunque un passo avanti, visto che il pistacchio continua a volere solo ed esclusivamente la mamma per l'addormo (e mamma non è contenta...); ma ogni tanto "scopre" il gusto di essere famiglia.
Da un pò di tempo ci chiama, ogni tanto, per nome. Oggi, ho introdotto il concetto di "figlio": Maria = mamma, Marco = papà (equazioni già assodate e sedimentate); allora, Pheara = figlio!
Il ruolo dei gatti non è ancora chiaro: avete idee?

lunedì 4 ottobre 2010

"Qui" da un mese...

Occhei, lo sapevo.
Si chiama "complesso di Edipo": i maschietti si attaccano alla mamma, le femminucce al papà.
Fortunatamente, il pistacchio è un maschietto: se lo puppa la mamma.
Però, mi aspettavo che ci fosse un limite!

Infatti, ieri mamma l'ha messo a letto e si è allettata pure lei; passano dieci minuti e una flebile vocina chiama: "Papà!".
No, non era la mamma... era lui, il pistacchietto!

Sono le dieci di sera, caccio indietro il "magone emozionale" e mi fiondo in cameretta; pallido tentativo di farlo dormire... mi sogghigna e, con sguardo complice, si alza.
Ci troviamo sul divano, a vedere (da soli, in maniera molto maschia, stile "bottiglia di Ceres in mano") la fine di un film (il sequel di Sex & the City, il che la dice lunga!); per me è la prima volta, da quando siamo rientrati... (vedere la fine di un film, intendo).

Il mio braccio sinistro gli cinge le spalle... dopo poco LUI si sdraia... la testolina scende sulle mie gambe... mi prende il braccio e ci si avvolge, come in una coperta.... ci siamo! Sono "ufficiale"!!!
Pochi minuti e gli propongo il letto; va bene, torniamo in cameretta; lui si corica e, tempo dieci secondi, inizia a urlare "mamma!".

Le ho provate tutte.
Logica: la mamma sta dormendo, quindi dormi anche tu.
Minacciosa: se non la pianti ti sculaccio, almeno piangi per qualcosa! (Telefono Azzurro permettendo...)
Dolce: cucciolo, non fare così, dài!
Ricattosa: ma davvero vuoi svegliare la mamma? Perché vuoi disturbarla??

Ha vinto lui, la mamma è stata svegliata e (incazzosa) si è di nuovo addormata nel lettino del pistacchio fetido...

A volte penso, con un pò di malincomia, a quando ero single... ma ora sono molto più felice (e più stanco, suvvia, ammettiamolo!).

Va bene così, quale single conosce per intero la sigla di Pippi Calzelunghe :-) ?