lunedì 14 novembre 2011

Memoria...

... ma quante ne succedono!

Venerdì (11/11/11...) ci costringe all'uso di un noto antipiretico (non dico il nome perché non abbiamo ancora trattato alcun fee per la pubblicità...).

Tutto sembra andare bene finché, durante l'aerosol serale, il Pistacchio si cimenta in un numero degno de L'Esorcista e – con precisione millimetrica, da guerra nel Golfo – inonda l'ampolla dell'aerosol con l'”indigerito” del mezzodì. Quanto non entra nell'ampolla si sparge ovviamente per casa...

Il fine settimana passa tranquillo, niente febbre ma tanta nanna (mamma è felice, non vede l'ora di dormire con lui...).

Stasera, un (gradito) attacco di “papite”: mi salta in braccio, mi strapazza, mi coccola.

Improvviso, salta fuori l'argomento Cambogia.

E' la prima volta che ne parla serio... “Adesso sono grande, non ricordo ma so che è così”.

E' triste. Mi squaglia....

Cerco di approfondire, ma è inutile.

Pazienza! E' un piccolo khmer; spero (con buona pace di Sigmund... non so cosa ne pensasse ma credo sarebbe stato contrario) che i ricordi dei suoi primi 4 anni riaffiorino, che ci possa raccontare – da italiano – cosa vuol dire essere stato cambogiano per 4 anni.

Era così serio...

Il Pistacchio non finirà mai di stupirmi!!!!




giovedì 27 ottobre 2011

Cosa ne penso del Pistacchio?

Infame. Mio figlio è un infame.


La mattina, al risveglio, necessita la presenza della mamma.

Parimenti, la sera (salvo eccezioni motivate, ma tra un po' le vorrà in carta bollata... ) si addorma solo con la mamma - e la mamma si addorma con lui...

Ma di giorno...

L'infame reclina la testa da un lato, spalanca gli occhioni con aria triste e … “papà”, rallentando la prima sillaba e strascicando la seconda (bell'esercizio di fonetica, provateci). Vuole qualcosa e sa che, con questo atteggiamento, facilmente la ottiene.


Retaggio da “istituto”? Desiderio di conquistare la famiglia? Oppure endemico atteggiamento khmer???

Non lo saprò mai, però mi frega... e cedo.

Al che il Pistacchio ride, felice...

Per fortuna la mamma non legge questo blog, altrimenti chiederebbe la separazione con addebito, per abbandono del tetto coniugale. Abbandono “cerebrale”, perché il Pistacchio ha il potere di mandarmi fuori... di testa, intendo. A volte faccio il burbero, minaccio punizioni, ma alla fine le ha tutte vinte lui, il fetente,

Una per tutte; se mi lamento per il mal di schiena, a distanza di ore mi ricorda che devo fare ginnastica. Che tenero, no?

NO! Lo fa perché cosi, dopo, può utilizzarmi come palestra di arrampicata! Infame...

E se la ride... quindi mi va bene (bischero io...)


Non fate come me, non fatevi fregare...



martedì 4 ottobre 2011

Cronache “augustine” - parte 3^ - Rimini


La “location” non è certo stata scelta per il mare... anche il Pistacchio l'ha “provato” e ne è rimasto deluso: va bene che era calmo, ma come si può sopportare l'acqua (torbida...) fino al polpaccio per decine di metri? E parliamo del polpaccio di un ranocchio che supera a malapena il metro (giusto quanto basta per pagare il biglietto dell'autobus, a Rimini...: glob!)

No-no-no: meglio passare la giornata in Fiera, al Meeting (vero motivo di questa incursione romagnola); devo dire che, malgrado qualche perplessità, è andata bene (anche se abbiamo passato la maggior parte del tempo nell'organizzatissima “Piazza dei Bambini”)


Al suo primo ingresso in Fiera, il Pistacchio si è (clamorosamente ma ovviamente) “accozzato” a noi: un turbinìo di gente, suoni, rumori... altro che le calme e relativamente silenti calette croate!


La tecnica è semplice, basta una biro: sul braccio destro il numero di cellulare di papà e su quello sinistro quello di mamma (operazione da ripetere tutti i giorni, dopo la doccia); breve spiegazione: se ti perdi, ferma qualcuno e chiedi di telefonare.

“Ah, ho capito!”, dichiara il piccolo khmer. E scompare nella folla...pur mantenendo una distanza di sicurezza, ovviamente.



giovedì 8 settembre 2011

Cronache “augustine” - parte 2^ - Liguria

Dopo la Croazia, un “fermo tecnico” a Milano di un paio di giorni (per la mamma: visita specialistica, lastre ed esami del sangue, il tutto in tempo record!).

Quindi si riparte per Varazze; stavolta la nonna non c'è: preferisce affrontare un ferragosto milanese (esperienza che – mi dirà poi – non intende ripetere) ma lasciarci soli.


...il mare non regge il confronto!

Poche onde, ma che creano un po' di schiuma: al Pistacchio non piace, ci mette un paio di giorni a entrare in mare (adeguatamente protetto: braccioli, ciambella e cuscinetto... il gonfiabile è invece rimasto a Milano: o lui, o i bagagli! Mica posso gonfiarlo tutti i giorni, cayyo!).


Emerge però la sua origine khmer...

Qui, la storia potrebbe essere lunga, ma è indispensabile una descrizione del campo.

La nostra casetta al mare ha tre possibilità di ingresso: quello “ufficiale”, in sala; porta-finestra in cucina; porta-finestra in cameretta del Pistacchio.

Sul retro delle tre stanze, un corridoio che le unisce.

Ovviamente, il Pistacchio gode come un riccio nell'entrare e uscire dalle diverse aperture.

Per inciso, tra sala e cucina abbiamo creato un “passa-vivande” ad arco.

Una sera, il Pistacchio era particolarmente “in vena” e, dopo una serie di attacchi esterni (cioé sul piazzale antistante) mi coinvolge in un attacco alla mamma: entra in soggiorno e – in puro spirito guerrigliero – si appiccica di schiena al muro... striscia fino al passa-vivande e si abbassa... Mi aspettavo che saltasse fuori Robin Williams al grido di “Good Morning Vietnàm!”, ma non è successo; per contro, alla mamma è venuto un coccolone per l'improvviso attacco.

Nel complesso, 10 giorni relativamente normali (ammesso che si possa definire “normale” la prima vacanza col proprio figlio di quasi 5 anni...).


"Vale" sempre il concetto di innaffiare i geranei... ;-)



mercoledì 7 settembre 2011

Cronache “augustine” - parte 1^ - Croazia

...finalmente un mese senza internet!

Però sono le prime vacanza “vere” con il Pistacchio e di cose da dire ce ne sono... spero la memoria mi aiuti!


Il primo periodo è croato.

8 giorni a Promontore, la punta estrema dell'Istria, con le cuginette di “+3” e “+6” anni (cioé, una di circa 8 anni e l'altra di circa 12). Fantastico! Se lo coccolano, lo pastrugnano, lo curano e lo sorvegliano.

E' presente (e attiva...) anche la nonna.


Malgrado il Pistacchio sia di origini più o meno tropicali (e quindi relativamente colorato), tutti ci hanno consigliato una “sostenuta” crema di protezione. Fatto, fattore 30.

Lo avevo letto, nel nostro forum, ma pensavo che fosse la solita esagerazione, invece...

Per una strana combinazione alchemica, la pelle (ovviamente scuretta) del mio piccolo khmer – se adeguatamente trattata con adeguata crema protettiva – assume una tonalità violacea tendente al lilla... molto buffo a vedersi ed assolutamente inspiegabile.

Fortunatamente, nessuno ci ha ancora chiesto spiegazioni: ho adottato in Cambogia o in Nevada, Area 51?


Il mare è caldo e piatto (non so se per una convenzione con la Pro-Loco o se per diretto intervento Divino), comunque il Pistacchio ci si fionda (a volte un po' trascinato dalle cuginette), ridendo come un matto.

Zia Sabrina, ottima nuotatrice, gli insegna: “Muovi le gambe come se pedalassi la bicicletta.”

Fatto.

E le braccia? “Uguale!”

...il buffone “simula” di tenersi al manubrio, e ride... Claudio Bisio, hai i giorni contati, arriva il Pistacchio!!!


L'ultimo giorno, uno scontro tra “gonfiabili” (quei cosi che a gonfiarli ci vogliono i polmoni di Jack La Cajenna, quello che gonfiava le boul dell'acqua calda...).

Il Pistacchio si ribalta all'indietro e – con capriola – si ritrova in mare... occhi sbarrati... terrore!

Ma papà ride, quindi ride anche lui. Proposta (mia e dello zio Matteo): papà esce e si asciuga, poi lo rifai e papà ti fa le foto, eh? Così anche la mamma (che oggi non è in spiaggia) vede cosa hai fatto!

Sghignazza, approva, poi ci ripensa e, serio serio, pronuncia: “Papà, lo racconti tu a mamma, occhei?”

Cagasot Cuor di leone!


PS: per chi sostiene che sono fuori come un vaso di geranei... è vero, e tutte le sere mi innaffiano con abbondanti dosi di acqua. Vitae, ovviamente.



venerdì 8 luglio 2011

Mamma di pancia... e papà?

Domenica scorsa, dopo messa, il pistacchio (4 anni e mezzo abbondanti, ormai!) familiarizza e gioca con un serpentello di 5 anni e mezzo e una piccola vipera di 7 che approfittano della superiorità anagrafica e numerica vessandolo abbondantemente. Ma il pistacchio si diverte comunque, non mi sembra il caso di intervenire.

Ad un certo punto, il piccolo cobra mi chiede: “Ma è tuo figlio?”

Confermo, senza esitare.

“Eppure non ti assomiglia e la pelle è di un altro colore...”

Anche qui non esito: “Beh, è nato in Cambogia”

Lui cinico infierisce “Ma allora ha un altro papà?”

Incomincio a barcollare mentalmente, penso che Erode meriterebbe una statua... “Beh... no... cioè si... no... io sono...” (vado a frugare nei ricordi dei colloqui con Ente e Servizi) “...sono il suo papà di cuore!” Banale ed inverosimile... Sgrunt!

Interviene la vipera, in uno sprazzo di umanità: “Anche in classe mia ci sono due bambini adottati!”

“Ecco, brava, si chiama adozione!”, esclamo, e mollo il micro-crotalo con le sue domande. Mentalmente, gli rifilo un calcione sugli stinchi (non è corretto, lo so... ma che soddisfazione!!)


Messo all'angolo da un pistoletti di 5,5 anni e salvato da un pischerla di 7!

Ci hanno rivoltati come calzini, ci hanno squassati, ci hanno obbligati a “elaborare il lutto” (ma quale???) ci hanno bombardati insegnandoci concetti tipo “mamma di cuore” e “mamma di pancia”.

Si, ma... e i papà?

“Papà di cuore” ci sta dentro, direi, ma l'equazione mi porta a... “papà di pisello”!!!!

Non mi pare il caso....



giovedì 19 maggio 2011

il falconiere...




Sabato scorso...

Scopro che all'Arena di Milano c'è la Festa dell'aria...

...Ma come si fa a sapere delle manifestazioni? L'ho scoperta per caso, nel dormiveglia, sentendo il Gazzettino Padano!

Comunque, andiamo...

Giocolieri, maghi, aquiloni,… e falconieri.

Il Pistacchio osserva allibito le poiane (che, per inciso, sono più grosse dei falchi) volteggiare nell'aria e rispondere ai comandi.

Segue il momento del contatto: fino a 5 anni ti lasciano accarezzare l'animale, oltre i 5 anni puoi fare il “falconiere”, col guantone.

Il Pistacchio si mette in fila, serio serio...con i suoi 4 anni e ½.

Arriva il suo turno, io sono distante e non sento cosa gli dice il falconiere... però, in pochi secondi, il braccino viene avvolto dal guantone, con poiana annessa! Ammetto che un brivido ha percorso la mia spina dorsale...

E' serio, il Pistacchio... il rapace lo guarda e distende le ali (da Wikipedia: apertura alare 125 cm... mica da ridere!). Lui è tranquillo, il papà un po' meno. Mi sbatto a fotografare, sento alcuni commenti (“Ma che carino! Che coraggio!”). Privo di ogni dignità, dichiaro ad alta voce che è mio figlio!!

Dopo qualche minuto (e circa 50 fotografie...) la poiana viene ritirata e il Pistacchio riconsegnato al papà... La responsabile ride: “E' più emozionato il papà del bambino!”. Vero...

Lo ammetto, con l'occhio umido... anche stavolta il Pistacchio mi ha emozionato. Se non fosse mio figlio, potrei odiarlo per le figure che mi fa fare (avete presente un cinquantenne commosso???), ma è mio figlio, quindi... lo perdono! E lo adoro...


venerdì 22 aprile 2011

mangiato troppo?!?

C'è una prima volta per tutto.

Ero qui, al PC, alle 9 di sera, avrei voluto raccontare del battesimo... il Pistacchio si stava addormentando, pur accusando un mal di pancia (“mangiato troppo...”, diceva), davamo la colpa alla varicella che da ieri lo inchioda con febbre fino a 39.

Mamma passa alle mie spalle col Pistacchio in braccio... forse cacca (del resto, ha “sparato” un paio di bombardoni che per fortuna fa caldo e si è potuta aprire le finestra...).

“Marco, vieni!”: è l'urlo disperato di una madre. Come ignorarlo?

In bagno, una Cambogia (a prescindere dal Paese di provenienza del Pistacchio): roast beef ovunque, con contorno di patate arrosto... il tutto, masticato male e rifiutato dallo stomachino, si è riversato sul Pistacchio e – prevalentemente – per terra.

L'operazione Desert Storm è niente, al confronto! Papà fionda il Pistacchio nel lavandino, esibendosi in una acrobatica estrazione del pigiama svomitato e contestuale lavaggio delle gambine (parimenti svomitate) ma senza farsi coinvolgere da conati propri, la mamma nel frattempo raccoglie “il grosso” della produzione che giace – blog lascivo ed infestante, che ti guarda sogghignante ed impavido – sul pavimento. Ma vince la mamma, armata di scottex e lisoformio, mentre il papà "alletta" il Pistacchio, non prima di avergli fatto ri-lavare i dentini ('azz, che alito!)

La pancia è libera, il sonno arriva subito, la pace scende su casa B.

Del battesimo racconterò un'altra volta.


Ho voluto essere padre???

Anche questo fa parte del gioco, e non è che l'inizio...

...Vojo tornà 'n Camboggia!!




lunedì 28 marzo 2011

il cuore

Torno a casa, sfatto, dal lavoro.
Imbastisco una cena che abbia una parvenza di dignità.
A metà piatto di pastasciutta, il pistacchio mi dice: "Senti il mio cuore?"
Stancamente, metto una mano sul suo petto e lui: "Senti papà? Senti? Fa: ma-ma pa-pa, ma-ma pa-pa..."
...l'ho strapazzato di coccole!!!

domenica 27 marzo 2011

programmazione quotidiana


Da quando la mamma è ospedalizzata, i ritmi di papà sono cambiati (in peggio, ovviamente) ma devo orgogliosamente dire che stiamo sopravvivendo in maniera più che dignitosa, diventando “complici” ogni giorno di più.

Devo però ammettere che è dura, anche perché la mia “giornata-tipo” è come segue:


06:30 suona la sveglia.


07:00 riesco finalmente (ma faticosamente) ad alzarmi; incominciano i “riti” mattutini: innanzi tutto, accensione della macchina caffè; a seguire, pipì (si può dire?), spazzolino e dentifricio, lavata di faccia e dintorni.

Succo di frutta, caffè, vestizione. Se il tempo (crono, non meteo...) lo concede, sigarettina in balcone.


07:30 inizia l'opera di “sveglia-pistacchio”; tutto dipende dal suo umore... un'incognita che quotidianamente mi angoscia, anche se finora, mi è andata bene.

L'operazione è “dura”, ma in genere ce la faccio in un quarto d'ora. Per ingannare il tempo, riempio ed avvio la lavatrice


07:45 la pipì del pistacchio (non sempre la mira è eccellente, appena sveglio...); segue colazione, durante la quale apprendo alcune capacità traslative del latte incomprensibili al resto dell'umanità.

Papà approfitta di questi minuti per appartarsi in bagno; qualche paginetta di un noto fumetto, 3 minuti, poi si torna sul fronte.


08:00 finita la colazione, iniziano le abluzioni: prima i dentini, poi mani e musino (occhio al sapone negli occhi!).

Si passa alla vestizione, mentre le lancette scandiscono inesorabilmente il trascorrere del tempo.

La prima lotta è la scelta degli indumenti: il pistacchio ha idee sue, ben radicate ma non coerenti col tempo atmosferico (la camicia hawaiana a marzo mi sembra fuori luogo...). Seguono trattative ed opere di convincimento, fino all'imposizione del volere paterno (spesso con ricatto: sarà immorale ma spesso è indispensabile).


08:40 chiuso il sacchetto dell'immondizia, finalmente si esce. Destinazione: scuola.

Un tragitto normalmente percorribile in 3 minuti ne richiede, effettivamente, almeno 10.

Spogliazione, cambio scarpe, saluti eccetera.


09:00 esco dalla scuola e finalmente mi avvio al lavoro.


12:40 arrivo a casa per la pausa pranzo, mi “diletto” con Forum, l'eccellenza della TV a quest'ora (ma c'è di meglio?); per fortuna tra poco inizia il TG.

Mentre la pasta cuoce, svuoto la lavatrice e incomincio a stendere.

Suona il contaminuti, mollo il catino pieno a metà si panni lavati e mangio.

Sparecchio, le stoviglie finiscono nella lavapiatti insieme a quelle della sera precedente, segue valutazione: è abbastanza piena o aspetto i piatti di stasera?

Mentre ci penso, finisco di stendere i panni.


14:15 si torna al lavoro... finalmente!


16:45 è ora di andare a trovare la mamma, in ospedale.

Un'oretta insieme, caffè alla macchinetta, poi via... verso il supermercato più vicino per sopperire alle quotidiane mancanze del frigorifero.


18:45 arrivo a casa, la nonna relaziona sul pomeriggio col pistacchio (e meno male che c'è lei!); in contemporanea, imbastisco una cena. Inevitabile accorgersi, in questo momento, che ho dimanticato qualcosa sugli scaffali del supermercato...

Il pistacchio, ogni tanto, ottiene Pippi Calzelunghe che quindi fa da colonna sonora ad una serata improponibile.


19:30 la nonna è andata, l'acqua bolle e butto la pasta. Durante la cottura, ritiro i panni e maldestramente li piego; li metterò via domani, forse...


19:40 cena. Può sembrare banale, ma devo improvvisare, sulla base delle richieste del pistacchio e del contenuto (ormai fuori controllo) del frigorifero. Sto diventando un virtuoso del fornello...


20:30 inizia l'operazione di allettamento, con lettura di fiaba e un po' di coccole (il momento più bello!)


21:30 silenzio in casa... rotto solo dal rumore dei piatti che vengono sciacquati e infilati nella lavastoviglie.


22:00 finalmente sotto le lenzuola, tento di leggere qualche paginetta di Guareschi, ma mi cala la palpebra.

Mi voglio bene, quindi spengo la luce. Domani si ricomincia...



...mamma, ma quando torni a casa???




venerdì 18 marzo 2011

Io e mio figlio... da soli!


Non so chi sia stato, ma qualcuno deve averlo inventato, 'sto “affido condiviso”!

Da maschietto, pur non essendone coinvolto, mi sembrava cosa corretta, ma...


...ma poi càpita che vivo una situazione analoga: devo gestire il pistacchio tutto il giorno, per non so quanti giorni...


Ieri, mamma Maria passa dal Pronto Soccorso al ricovero, senza passare dal Via.

Papà si ritrova solo, col pistacchio.


Malgrado il massiccio (e impagabile) aiuto della nonna, dopo solo un giorno mi ritrovo con:

  • la lavapiatti piena di stoviglie pulite...devo decidermi a vuotarla!

  • il lavandino pieno di piatti e bicchieri sporchi, di ieri (se non svuoto la lavapiatti, rimane così)

  • il tavolo ingombro di stoviglie (ovviamente sporche - devo decidermi a svuotare la lavapiatti, riempirla di nuovo con le stoviglie attualmente nel lavandino, farla andare e riempire di nuovo il lavandino con quanto è sul tavolo... cheppalle!)

  • un pistacchio che vuole la mamma

  • il cellulare che squilla... è la mamma che vuole il pistacchio.... (ma si sono messi d'accordo???)

  • uno stendino da svuotare

  • la lavatrice piena

  • il cesto della biancheria sporca colmo

  • la lettiera dei gatti che.... beh, li ho visti: cercano di pulirsela da soli!!!

  • il frigorifero inspiegabilmente vuoto (eccetto rimasugli vari che hanno perso qualsiasi connotato, tranne una massa gelatinosa che ha cercato di attaccarmi, poco fa...)

  • un mal di testa da Guinness dei Primati.


Una lotta... anche perché il pistacchio è molto più legato a mamma che a papà.


Eppure...

...eppure gli spiego cosa accade; lui capisce e si comporta di conseguenza!

Potrebbe essere normale, per un bimbo di quattro anni, ma... è con noi da pochi mesi, per lui la mamma è tutto e papà è un “accessorio”, di solito.

Invece, in questa strana occasione, pare abbia capito e condivide con me questa “assenza”. Attendiamo insieme il ritorno di mamma.

Ci manca, è fuori discussione; però non ci abbattiamo: stiamo scoprendo che insieme, noi due, ce la possiamo fare. Alla faccia della lavapiatti!!!




sabato 5 febbraio 2011

Lo stupore non finisce mai...


Forse sono solo un padre eccessivamente orgoglioso, ma...


Il pistacchio spesso parla della Cambogia, è evidente che alcuni ricordi ci sono (la struttura dell'istituto, i letti vicini, scivolo e altalena... tutte cose che abbiamo verificato e sono reali).

Altre volte, ho la sensazione che “ribalti” la sua situazione attuale nel vissuto cambogiano: francamente, visto che è stato trovato all'apparente età di 6 mesi, dubito si ricordi di una mamma e men che meno di un papà! Eppure ne parla e, guarda caso, il suo papà cambogiano ha la moto, proprio come me...

Stasera invece mi ha sconvolto.

Su “invito” dei servizi sociali, ho dato spazio al suo parlare della Cambogia e ho introdotto il concetto di noi, che l'abbiamo cercato e voluto e abbiamo preso l'aereo per arrivare fino da lui.

Mi ha bloccato subito: “No, papà, no aereo... tu e mamma macchina!

Ci ho messo qualche secondo per realizzare che siamo effettivamente arrivati nel suo istituto dopo 5 ore di macchina e, scendendone, l'abbiamo visto sulla porta della sua camerata... e lui ha visto noi scendere da una macchina!!!

La cosa bella è che me l'ha ricordato sorridendo, è un ricordo buono! L'ho strapazzato di coccole...


Oggi, poi, il pistacchio era “in vena”; vado a prendere la pizza e propongo:

- Vieni con me?

Mi guarda, seduto in cameretta tra le sue macchinine e controribatte:

- Hai paura?

- No, pistacchio.

- Allora no, vai da solo.


Embé, 'sto soldo di cacio mo' si ripromette di difendermi??? :-)


Racconto il tutto alla mamma che, a sua volta, mi riporta un episodio.

A fronte di non ricordo quale acquisto, il pistacchio sfodera una monetina da 50 cent; ovvio, la mamma dice che non bastano, che con quella monetina si possono comprare solo le caramelle.

- Mamma, ti piacciono le caramelle?

- Sì tesoro.

- Tieni!

...e le allunga la monetina!!!



...mio figlio!!!



venerdì 4 febbraio 2011

La schiena....


Da anni convivo con il mal di schiena; due o tre protrusioni del disco, per ora meglio non operare.

Però, sovvenziono abbondantemente il mio massaggiatore che mi “tira” in piedi (ad un costo simile a quello di certe massaggiatrici che si trovano su internet, ma con prestazioni decisamente diverse e forse più piacevoli... e meno male che Maria non legge il mio blog!) e resisto.


Il pistacchio adora i giochi circensi: ad esempio, mi sale in piedi sulle spalle, lo faccio scivolare giù per la schiena, lo giro sotto il braccio destro, finisce appoggiato “a sacco” sulla spalla sinistra, scivola a testa in giù sulla schiena e passando sotto il braccio destro si ritrova in posizione di partenza e via, si ricomincia!

L'ho fatto per mesi, senza problemi.


Domenica, invece, un gioco tranquillo: ci rimpalliamo un palloncino! Non so che movimento ho fatto, mi sono accasciato piegato in due come una roncola... blocco totale!

Due giorni a casa, intervento del suddetto massaggiatore (il domiciliare mi costa più di una escort di lusso, il mio problema è lombare quindi lui mi massaggia pesantemente fino ai glutei, ma è molto meno divertente, anzi mi fa un male cane... ripeto: meno male che Maria... eccetera). Però sono in piedi, posso andare a lavorare e giocare un po' (con i dovuti limiti) col pistacchio. Il quale, tutte le mattine, mi chiede (serio serio) come va la mia schiena...

E' un tesoro o no??? (il pistacchio, intendo, non il massaggiatore!!!)


PS: non ho ancora smesso di fumare... :-(

Però sta diventando un pensiero frequente...

martedì 25 gennaio 2011

Sigarette: la svolta?


Questo blog raccoglie emozioni ed episodi di “ordinaria follia adottiva”.

Se taccio per un po', non significa che il pistacchio non ne combini qualcuna delle sue o non mi susciti nuove emozioni... semplicemente, il tempo è tiranno!

Non posso però tacere l'ultima, odierna emozione.

Il pistacchio mi ha fatto sentire una cacchetta, puzzolente ed infima... beh, è una emozione anche questa, no?

Maledetta sigaretta...

Mamma ha smesso di fumare, a settembre / ottobre; papà non ce la fa.

Chiedete a qualunque fumatore: siamo quasi tutti convinti che fa male e che è un vizio stupido inutile e chi più ne ha più ne metta ma -. pur desiderandolo – non riusciamo a smettere.

Brutto vizio: lo confermano gli ex-fumatori, in massima parte insofferenti e acidi (mamma per prima...) nei confronti dei fumatori.

Da tempo fumo in balcone e, visto il freddo porco, metto il giaccone. Il pistacchio mi ha sempre redarguito: “Papà: no fuma, puzza!”. Vabbé, fin qui ci sto dentro. Basta lavarsi i denti dopo.


Oggi, la svolta: metto il giaccone e il pistacchio mi guarda serio serio: “Papà, no fuma, gioca con me... fumo fa male, sanno tutti, tu no sa?”.

Mi sento (e forse sono) una merda...

“Baratto” la sigaretta con un bacino, che ricevo prontamente (di solito è “stitico” con i bacini al papà...); poi, il fetente corre da mamma tutto felice e racconta l'accaduto: papà non è andato in balcone a fumare, gli ho detto che fa male e lo sanno tutti, lui per un bacino ha rinunciato alla sigaretta!

Confermo: sono una merda...


Morale: sto prendendo in considerazione l'eventuale probabile (ma non per questo “possibile”) ipotesi di tentare di provare con un tentativo per smettere di fumare.

Non è più solo una questione di puzza (innegabile), ma di salute; e che sia mio figlio, di quattro anni, a dirmelo, mi fa riflettere...

:-( ?

No, tutto sommato... :-) !!!


martedì 11 gennaio 2011

vacanze sulla neve!

Ce l'ho fatta... a forza di tachipirina ho portato il pistacchio in montagna!
La neve lo eccita, la presenza delle cuginette ancora di più.
Arrivati il 2 gennaio, decidiamo di fare la giornata del 3 al rifugio, quota 2.600 circa.
La neve è farinosa, le palle di neve non vengono bene, pazienza.
Il pistacchio, è evidente, con papà e mamma si rompe...
E' circa mezzogiorno quando le cuginette, fanatiche dello sci, decidono comunque di appendere momentaneamente le racchette al chiodo per spupazzarsi il cucciolo; lui è stra-felice, insieme si rotolano nella neve, creano improponibili costruzioni (tavolo, sedie, divano) in ghiaccio; in due parole, si divertono...

E' la mamma che desta preoccupazioni: l'altitudine la disturba, decide di scendere "a valle"; prima, però, si assicura che al pistacchio stia bene rimanere con papà. A lui sta bene, ma ciò non toglie che, la sera, avrò ripercussioni ("mi hai lasciata tornare da sola...").

Il giorno dopo... bob! Discese insieme, ci siamo divertiti.
Ho prenotato anche una lezione di sci ma, nella notte, sale la febbre (38,8°) quindi scappiamo a casa, con un giorno di anticipo. Pazienza, ci rifaremo...

mercoledì 5 gennaio 2011

Cenone di S. Silvestro...

Fin dal 15 dicembre, "passando" per il S. Natale trascorso al Pronto Soccorso, ho trascorso il tempo dribblando antibiotici e fermenti lattici, antistaminici e aerosol.
Pensavo di aver vinto io, invece... dò i numeri: il 31 ero a 39°, cotto duro!
Salta il cenone con gli amici: minestrina... bleah! Manco l'ho finita tutta, stavo troppo male.
Ma il 2 devo portare il pistacchio in montagna (lui ormai sembra stare bene), è eccitato dall'idea, là troverà le cuginette, è incontenibile.... Non posso mollare!
Ci "dò dentro" con la medicina istituzionale (tachipiririna & C.) e quella, tradizionale, delle nonne (sulfumigi, olio 31, latte & cognac, latte e miele... una pastrugnata improponibile!!!), la febbre si abbassa e partiamo comunque per la montagna.
Non sono "al massimo" ma per il pistacchio questo e altro. Sono sicuro, ne varrà la pena...