sabato 17 agosto 2019

Razzismo??? 😕


Razzismo e adozione vanno a braccetto.
O, meglio, così si vuole che sia – anche se personalmente non vedo alcun legame (ignoranza a parte).
Apostrofare un'adolescente con un colorito (è il caso di dirlo...) “negra di m...” non ha nulla a che fare con l'adozione; lo stronzo di turno (che con quell'adolescente condivide solo il colore – non certo il genoma, come citerò più oltre) non ha detto “adottata di m...”!

Eppure, il fatto è finito sui giornali, in maniera esplicitamente e sfacciatamente “bipolare”.
E sono certo che nessun peso abbia avuto il fatto che la mamma sia un assessore M5S...
Rectius: nessun peso per la mamma (che mamma è e mamma rimane – fortunatamente). Ma siamo sicuri che la giornalista de Il Messaggero non abbia voluto cogliere una succulenta occasione riconducibile ai tristi fatti di questi giorni (e non solo, ma in questi giorni il problema barconi è vergognosamente sfruttato a fini politici più che mai)?

Eppoi, esiste anche un razzismo inverso, a contrariis, le mie amiche cambo-mamme direbberoáž“ៅáž›ើáž•្áž‘ុយមកវិញ
Ho conosciuto (e ahimè conosco tuttora) una mamma che, in fase preadottiva, non pose limiti alla quantità di melanina – anzi, cito;“più è colorato [sic!] meglio è!”. Come definireste tale atteggiamento?

Eppoi (ancora?), Albert Einstein (avete presente? T-shirt con la linguaccia che manco i Rolling Stones, E=mc², la teoria della relatività – che tutti citano ma ben pochi conoscono, eccetera) giunto negli USA nel 1933 compilò il modulo per l'immigrazione e, alla domanda “razza” scrisse umana (fonte: Paola Strocchio, mamma incidentalmente [ma mica troppo...] adottiva ancor prima che scrittrice – e le due cose convivono perfettamente nel suo “Stupidario sull'Adozione”, non nuovo nei contenuti ma brillantemente esposto – ed. BradipoLibri – e... no, non ho alcuna percentuale sulle royalties).

Eppoi (dài, adesso basta!), “razza” ha ben altro significato.
Focus è una rivista scientifica – divulgativa ma scientifica. Più che credibile – perlomeno, nella stramaggioranza dei casi.
Ed è lì che leggo che

il termine razza non è scientifico: gli uomini non sono stati isolati geograficamente abbastanza a lungo da creare varietà genetiche distinte

E più oltre:

Mentre la comunità scientifica dibatteva sul nulla, l’idea di “razza” era già diventata il più potente motore della nuova economia coloniale. Il trattamento riservato alle popolazioni africane deportate negli Stati Uniti per ridurle in schiavitù, per esempio, era la diretta conseguenza della loro appartenenza a un’altra razza, considerata intellettualmente inferiore. Nel XVIII secolo, intellettuali di tutto il mondo si appellarono alla cosiddetta scala naturae, l’ordine naturale (gerarchico) di tutte le specie viventi, e collocarono le popolazioni africane un gradino sotto la nostra.

E anche:

Oggi che conosciamo bene il nostro Dna ci rendiamo conto che le nostre differenze non sono nient’altro che sfumature, in termini genetici. A separarci dagli altri esseri umani c’è una percentuale minima del genoma: in media, ogni uomo è biochimicamente simile a ogni altro uomo sul pianeta per il 99,5%


Per chi volesse per un attimo abbandonale la più amena Settimana Enigmistica, il testo dell'articolo (completo, interessante e approfondito, ancorché un po' palloso, alla fin fine) si trova in https://www.focus.it/scienza/scienze/si-puo-parlare-di-razze-umane

PS: e se l'adolescente di cui sopra fosse stata russa? E i figli nati da matrimoni c.d. “misti” (e qui sono scivolato anche io, lo ammetto)?



giovedì 15 agosto 2019

L'italiano, questo (s)conosciuto... - Lezione 2

Ok, lo ammetto: questo post l'ho già pubblicato slla mia pagina "professionale" di FB ma... sì, ecco... beh, insomma: mi piaceva e ho deciso di metterlo anche qui! (e se non lo avessi spudoratamente ammesso, non se ne sarebbe accorto nessuno... 😜)


Tasse versus imposte


Che lo faccia l'Uomo della Strada, il Cittadino, il Padre di Famiglia che fatica a insieme il pranzo con la cena (o, se più fortunato, la settimana bianca con la quindicina estiva in villaggio ”tuttincluso” ai Caraibi) – beh, ci sta anche.

...ma che lo facciano giornalisti, massmediologi e politici (premier, vice-premier e ministri dell'economia inclusi) anche no.

Sarà colpa della mia formazione classica, in virtù della quale cerco (perlomeno) di utilizzare appropriatamente i numerosi vocaboli della nostra lingua.
Sarà la successiva (ed attuale – nonché continua) formazione fiscal-economica...

Insomma, quando chi dovrebbe mostrare padronanza della lingua italiana o chi ci governa non si accontenta di scivolare su congiuntivi e condizionali (che, ammettiamolo, non saranno facilissimi... però, suvvia: un minimo di impegno!) ma dimostra di non avere le idee molto chiare sulla differenza tra “imposte” e “tasse”, a me mi (rafforzativo, quindi lecito) girano gli zebedei.
Eppure non è così difficile.

Ad uso e consumo di chiunque sia arrivato a queste righe, per qualsivoglia motivo (tragico errore, mera casualità, drammatica consapevolezza o altro) dedico:

TASSA = tributo pagato allo Stato o ad altro Ente Pubblico dai privati cittadini per usufruire di particolari servizi chiaramente identificabili (tasse scolastiche, tassa smaltimento rifiuti, tassa occupazione suolo pubblico eccetera)

IMPOSTA = tributo c.s., ma dovuto in rapporto alla propria capacità contributiva – al proprio reddito – a quello che guadagnano. Senza alcuno specifico servizio correlato, ma necessario al finanziamento di servizi generali (due esempi per tutti: VVFF e, ahimè, stipendi e vitalizi dei succitati politici... Oops! Che sia questa seconda la causa dell'evasione fiscale?)


Un sentito ringraziamento al prof. Raffaello Lupi che, anche se non lo saprà mai, mi ha fulminato con la sua lineare spiegazione di tale differenza (“Diritto Tributario” - Parte generale e Parte Speciale) – nonché a mio padre che, con il suo solito entusiasmo, me ne ha fortunatamente imposto la lettura.