sabato 31 luglio 2010

Ormai manca DAVVERO poco!

Incomincio a rendermene conto adesso... tra 13 ore affronterò un viaggio di 5 ore (che mi dicono piuttosto travagliato...) che mi porterà, finalmente, da Pheara!
Una lunga e faticosa avventura che si conclude, per lasciare spazio ad un'altra, ancor più lunga e faticosa, ma con una "apertura" al futuro che mi... mi... non so, indescrivibile!

Mi bruciano un pò gli occhi... ma forse è solo il cloro della piscina.

Primo giorno - Alitalia

Ci sono italiani che, quando vanno all'estero, non fanno altro che decantare quanto negli altri Paesi siano più avanzati di noi... osservano estasiati qualsiasi puttanata come se in Italia non esistesse.

Altri, campanilisti all'estremo, cono capaci di soffermarsi davanti a Notre Dame e... "Si, vabbé... però... al paese di mio padre c'è una chiesetta con un campanile che lévati!".


Io, che mi picco di non rientrare in nessuna delle due categorie (e - malgrado il "momento storico" - sono ancora in massima parte lucido) devo ammettere che il viaggio con la Thai (in economy) è stato una sorpresa.
Posate in metallo, bicchieri in vetro, qualità del cibo ben al di sopra di mie precedenti esperienze.

Il massimo, però, è stata l'assoluta mancanza di quei televisori che penzolano tristemente dal soffitto; tipicamente, uno è sopra di te (e se lo vuoi vedere ti becchi un torcicollo che manco l'aria condizionata...); l'altro, quattro file più avanti... sgranato e inclinato a beneficio di qualcun altro; un unico film, polacco, doppiato in ucraino e sottolineato in suomi (o in polinesiano, a seconda delle destinazioni).
Nessun televisore del genere, sul nostro volo, ma uno schermo LCD a testa, incastrato nel sedile davanti, con ampia scelta di film in varie lingue (parecchi in italiano) e la possibilità di "mettere in pausa"; oltre a una discreta serie di videogiochi (Tetris, Asteroid, bowling, Mario Bros, eccetera).
Ciliegina sulla torta: sulla "punta" della "barca volante" (l'aereo, per chi non frequenta L&A) c'era una telecamera puntata sulla pista, e un'altra sotto: vedere la partenza "dal punto di vista del pilota" è stato simpatico, così come vedere la Lombardia rimpicciolirsi sempre di più; ma l'atteraggio... emozionante!

Insomma, il volo è passato bene, solo un'oretta di sonno; ovviamente il giorno dopo ero cotto... il che non ha aiutato a capire l'inglese che parlano qui.

martedì 27 luglio 2010

otnoc (=Conto alla rovescia)

Io, 40nne (sono un pò di più, ma vabbé...) italiano, cresciuto e "deodorato", nell'adolescenza, da Denim - per l'uomo che non deve chiedere mai...

Io, che ascoltavo Dalla a 10 anni:
"Un uomo come me,
se ha sete beve vino, [questa strofa mi ha "segnato" pesantemente... n.d.r.]
se ha fame chiede pane al suo vicino"

Io, che tra una manciata di ore parto per abbracciare mio figlio, affrontando più di 10 ore su un autobus un pò più grande del solito ma che non scorre sull'asfalto ma (terrore!) a migliaia di metri dal suolo, solo perché ha un paio di ali...

...io sono qui, a mezzanotte, incapace di prendere sonno e di fare qualsiasi cosa di pragmaticamente utile per questo "viaggio della vita".

Per fortuna, è un'avventura che si fa in due (almeno alla partenza, poi il numero aumenta).
Senza la mia dolce metà ("qui" lo ammetto, tanto lei non leggerà mai!), che si sta occupando febbrilmente del bagaglio, probabilmente arriverei all'aeroporto armato soltanto dell'essenziale: passaporto, biglietto e carta di credito. Tutto il resto si può comprare a Phnom Penh.

Ho provato a sistemare quantomeno la parte "documentale" ma il risultato sarà l'ennesimo cazziatone, domattina, per aver sconvolto un apparente disordine che - visto in un'ottica femminile - aveva una sua ferrea (e imperscrutabile) logica. Me lo merito... :-(

E intanto continuo a figurarmi come sarà l'incontro col cucciolo. Pur sapendo che nella realtà sarà diverso da quello che penso, che immagino...
Dio mi aiuterà, sennò sono nella cacca!

mercoledì 21 luglio 2010

sempre più vicino, il D-day...

Pagato il biglietto aereo, tra pochi giorni l'ultimo incontro presso l'Ente per definire (credo...) gli ultimi dettagli.
Ancora non ci credo... IO babbo!
Parlo con amici che, conosciuti in questa strana situazione, mi dicono che non è poi così difficile. Impegnativo, certo... ma non impossibile. Quindi, ce la posso fare anche io.
Non vedo l'ora. Sono stravolto, "cotto" per il lavoro e la tensione paterna (lo ammetto, sì, ho dei sentimenti!), arriverò in Cambogia sfatto... ma abbraccerò mio figlio!
L'ho visto in foto, di recente... è sereno, sorridente, bello come il sole (e come il papà... Hihihihi!). Appena è ufficialmente mio figlio, una foto qui ce la sbatto!
...che emozione (lacrimuccia)

martedì 20 luglio 2010

E' ufficiale: il 29 luglio si parte per Phnom Penh... abbracceremo il nostro pistacchietto!
Ore 14 e qualcosa, Malpensa, Terminal 1.

COOOMING!

martedì 13 luglio 2010

in coda al super...

Ci sono tante cose che non sopporto... forse, sono - di fondo - intransigente, però...

Sei lì, in coda alla cassa del supermercato. Senza carrello, hai preso tre cose: una bottiglia di coca, una di rhum (stasera, cuba libre!) e un sacchetto di patatine. Pagherai con carta di credito o bancomat, quindi senza lo sbattimento del resto (centesimi di euro che si infilano ovunque, tanto sono piccoli).

Tipico: si avvicina "lui": di solito cinese (ma non è detto, può essere anche afro o lumbard, cambia poco), con in mano una bottiglia di acqua minerale. Sorride, ammicca, ti fa intendere "mi fai passare? ho solo questo..."
Non puoi dire di no, tutti ti guardano.
Sorridi (amaramente) e lo fai passare. Sbuca improvvisa la moglie, un carrello pieno che ci sfami una famiglia di 5 persone per un mese... il fegato si ribella, ti sale la carogna sulla spalla ma fai buon viso a cattiva sorte. Pazienza...

Ma il bello deve ancora venire: al momento di pagare, "lui" tira fuori una mazzetta di ticket, di importi rigorosamente diversi. E qualcuno, secondo la cassiera, è pure falso.
Non arriva alla cifra, mancano sempre 6 o 7 euro... incomincia la contrattazione, degna dei migliori suk (o come diavolo si chiamano): tolgo 2 birre, però aggiungo una confezione di caramelle... cioccolatini in cambio dell'olio... La carogna si sposta dalla spalla alla testa, ti prende e ti avvolge... i più intransigenti, in fila dietro di te, incominciano a mugugnare e se la prendono con te che l'hai fatto passare... la cassiera se ne fotte, la coda si allunga ma lei non chiama una collega, che apra un'altra cassa... nooo, ci lascia lì, a soffrire; se potesse, spegnerebbe anche l'aria condizionata. Ci gode!

Dopo mezz'ora, arrivi a casa, ti fai un cuba libre con la coca calda, fa schifo, vomiti anche l'anima, diventi astemio e ti "logghi" sui siti di "spesa-a-casa".
'fanculo!

domenica 11 luglio 2010

Ho la fortuna di conoscere diverse coppie adottive in Cambogia,con cui ho condiviso i momenti difficili e che ora stanno condividendo con me e con altri le loro sensazioni... coppie che sono tornate (chi da un paio di mesi, chi da pochi giorni) con i cuccioli, coppie che OGGI sono in Cambogia e, attraverso questo strano e impagabile strumento che è il web, ci aggiornano su aspetti tecnici e soprattutto umani... il rapporto con i nostri figli...
A volte mi spaventano ma, prevalente, è il desiderio di essere al loro posto.
Manca poco, un paio di settimane, poi daremo loro il cambio. E a settembre ci scambieremo "de visu" impressioni, esperienze e quant'altro.
Manca poco: da quando abbiamo avuto la notizia che si parte, il sabato ha perso la sua dignità di "prefestivo", diventando giorno lavorativo a tutti gli effetti, e la domenica è un part-time (mi concedo un'ora in più nel letto e la Messa, ma il pomeriggio sono in studio a imprecare contro Tremonti). Ma le notizie che giungono, quotidianamente, dalla Cambogia... beh, mi rinfrancano e mi danno forza.
Grazie, amici....

domenica 4 luglio 2010

incredulo

...ancora non ci credo. Parto per la Cambogia, abbraccerò mio figlio!

sabato 3 luglio 2010

al di là del virtuale...

La fatica dell'adozione, la paura che tutto sfumasse per colpa della burocrazia... in questi mesi un grande aiuto mi è venuto da un forum di "aspiranti genitori cambogiani".
Un aiuto ma soprattutto un'esperienza che ha confermato una mia convinzione: conoscersi sul web è limitativo, non va "al fondo"... si conosce un nick, non una persona!
Parlo con cognizione di causa: mia moglie e io ci siamo conosciuti su internet, ci siamo scritti ma solo quando ci siamo conosciuti è accaduto l'irreparabile! ;-)
E' successo nel 2002, 8 anni fa, lo sto rivivendo ora nel suddetto forum: con alcune persone, per divergenze di opinioni, ci siamo presi a "tastierate"... anche pesantemente... Poi, la decisione: una telefonata, giusto per chiarirsi; per capire se continuare a non-sopportarsi o meno. Ora, sono tra le persone che stimo maggiormente, tra le persone incamminate con noi in questo percorso.

venerdì 2 luglio 2010

sarò padre...

L'adozione, notoriamente, è un percorso difficile.
Quella internazionale, poi, può diventare un calvario!
Noi abbiamo iniziato nel 2005, un anno di colloqui con i servizi sociali e nel 2006 arriva il "benestare": potete adottare un bimbo (e uno solo, mi raccomando!)
Optiamo per l'adozione internazionale, diamo l'incarico a un Ente accreditato, il CIFA di Torino. Paese: Panama, per nostri motivi affettivi. E' IL 2007.
Dopo un anno, l'Ente ci dice che adottare a Panama è pressoché impossibile (malgrado gli eurini già tirati fuori) e consigliano di rivolgersi alla Cambogia.
OK, peccato che dopo pochi mesi la Cambogia cambia le leggi e noi siamo tagliati fuori!
Racconterò più avanti quanto è successo, sta di fatto che i problemi burocratici si sono risolti e oggi, DOPO PIU' DI UN ANNO CON IN MANO LA FOTO DEL NOSTRO POTENZIALE FIGLIO, finalmente ci hanno comunicato che partiamo...

Posso essere incazzato con la burocrazia. con le leggi e i decreti, che tanto mi hanno rallentato e spaventato, ma oggi ho una certezza: SARO' PADRE!!
Mio figlio è in Cambogia, devo "solo" andarlo a prendere... e questo succederà a fine mese!!!
My God...