giovedì 28 febbraio 2019

Libertà, social e dintorni


ATTENZIONE!
Questo post è suscitato (e dedicato)ai membri di un gruppo di W/A,
ma nulla e nessuno può impedire a chiunque di leggerlo,
trovandovi profondità filosofiche e perle di saggezza.
Sono modesto – e me ne vanto...



Se c'è una frase che aborro è “La tua libertà finisce dove inizia la mia”.
Ma forse c'è differenza tra la mia e la tua libertà? Come il numero atomico nella tavola periodica?
Tutte le libertà sono uguali, ma qualcuna è più uguale delle altre”, scriveva (beh, forse non proprio così... forse la memoria m'inganna...) negli anni '40 tal George Orwell, e proprio per questo, malgrado il libro fosse già finito nel '43, venne editato (dopo svariati rifiuti) solo nel '45. Lui stesso disse anche “Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire.”

La libertà è partecipazione
stavolta è Giorgio Gaber.


Siamo ormai “vivi” solo sui social, dove – chissà come – sono riusciti a costringerci ad entrare; non penso sia un caso che gli operatori telefonici offrano contratti con sempre più giga, ma con un limite (limite che viene regolarmente “sforato” e addebitato in bolletta) e minuti illimitati – ché tanto, di minuti, se ne consumano sempre meno. E per imparare al meglio dobbiamo necessariamente rivolgersi ai nostri figli, i c.d. “nativi”...

Se comprassi quell'inutile aggeggio... Alexa...
e il mio vicino avesse fatto il medesimo errore,
sono convinto
che mio figlio troverebbe il sistema
di fargli sentire per ore
le previsioni del tempo in Nicaragua,
con sottotitoli in libanese sulla televisione che,
in contemporanea,
trasmette una compilation “non stop” di Rocco.
No, non Tanica... Siffredi.


Ecco, ormai su Facebook © (figata il simbolino del copyright, eh?) ognuno dice tutto quello che vuole, che fa, che pensa (se ancora ci riesce) e chiunque può commentare o mettere in atto il dantesco “non ti curar di loro, ma guarda e passa”.
Ma lo sapevate che il figlio di Carlo (VA), di 10 mesi, ieri ha fatto la caccona nel vasino? Tanta, puzzolente, molliccia e color verde oliva marcia; lo so perché Carlo ha postato le foto su FB. E indossava una maschera antigas.
Sono in frenetica attesa del risultato delle analisi di laboratorio...

W/A non è da meno, solo è “sorvegliato” (quantomeno nell'accesso) da un amministratore. E' un piccolo FB “chiuso”, elitario. Come le “Catacombe” di anni fa...
Se qualcuno scrive qualcosa che ad altri non garba, non si fa finta di niente ma lo si sommerge con badilate di meLda. Allora, quel qualcuno se ne va, sbattendo la porta (come è nel suo stile, peraltro). E, a questo punto, a sua insaputa, si continua a sbadilare... come se servisse a qualcosa; ormai, da quasi una settimana. Un inutile tsunami di meLda mediatica e social.

Non conosco la materia del contendere , ho sentito solo una campana (anzi, un continuo ed esagerato numero di beep-beeb di W/A che iniziano alle 07:00...non mi serve nemmeno più la sveglia) ma ora voglio sentire anche l'altra, perché "Il più nobile tra i piaceri è comprendere" [Leonardo da Vinci ] - e io, innanzi tutto, voglio comprendere. E, presto o tardi (il periodo non è dei migliori) lo farò.
Ovviamente nel più tradizionale dei modi: tanto il mio contratto prevede minuti illimitati!







domenica 24 febbraio 2019

Se non puoi batterli...

...unisciti a loro!
Antico proverbio che pare affondi le proprie radici (con i debiti adattamenti) in quanto disse, temporibus illis, Giulio Cesare: “Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum”.

Non è la prima volta: se la memoria non m'inganna, svariati anni fa il superamento della soglia massima di polveri sottili era ormai una costante, malgrado le varie misure adottate; ci furono le targhe alterne, le “domeniche a piedi", si vocifera di una soluzione collegata al numero della targa: se divisibile (senza decimali, ovviamente) per 2, circolazione concessa il lunedì; se divisibile per 3, il martedì... e così via fino al 6, circolazione il venerdì; nel fine settimana, il divisore era dato dal terzo estratto sulla ruota di Napoli nell'ultima estrazione del Lotto (soluzione che comportò soltanto un'incredibile impennata delle vendite di calcolatrici portatili – nonché l'invenzione napoletanissima di una calcolatrice che, una volta impostata la cifra desiderata, dava il risultato corretto).
Alla fine, la soluzione adottata fu la salomonica decisione di innalzare il limite – e per un po' funzionò.

Ora, un analogo problema si ripropone.
Biciclette in contromano, anche nelle rotatorie... Skaters che fanno slalom tra perdoni e cicisti (ebbene si, trovi anche loro sui marciapiedi...)... Bimbetti insicuri sulle loro biciclettine, ancora con le rotelle, che pedalano con occhio triste, mirando rigorosamente agli stinchi dei pedoni... Padri che seguono i suddetti bimbetti, pronti a scusarsi con i “gambizzati”...
Sembravano problemi irrisolvibili ma, anche stavolta, spunta una salomonica proposta di legge che – di fatto – legalizza comportamenti incivili, risolvendo il problema alla radice.

E' argomento che spunta fuori un po' ovunque, dalle riviste di settore ai rotocalchi, dai quotidiani ai social.
Mentre del presunto “scambio di voti” (Diciotti Vs TAV) se ne parla. eventualmente, solo in qualche talk-show – rigorosamente dopo le 23:00 (eh... argomento scabroso... inadeguato nelle fasce protette... anche se, personalmente, preferisco culo e tette di Gilda).

Si parla anche di elevare il limite di velocità a 150 km/h, tanto i 130 li rispettano solo i camion (che peraltro avrebbero ben alto limite) e gli ottantenni alla guida di auto che hanno ancora la targa originale – quelle con la sigla della provincia in arancione – e che, cappello ben calato, viaggiano in seconda corsia rispettando il limite dei loro tempi (80 km/h), ascoltando l'ultimo CD della Nilla Pizzi. E non ci sono abbaglianti che tengano...


Una volta si diceva “fatta la legge, trovato l'inganno”, ora siamo al “trovato l'inganno, fatta la legge”.








venerdì 8 febbraio 2019

Magone...


Oggi ho il magone. Mi viene da piangere...

Sarà la polmonite? Saranno i consequenziali farmaci? Sarà che mi devo assentare dallo Studio per un po', proprio nel momento di svolte fiscali “epocali” – un po' come quando , dal gennaio '73, l'IGE è stata soppiantata dall'IVA?
No, non credo...

Sono passati 8 mesi da quell'8 giugno, ultimo giorno di scuola.
Finché non è accaduto davvero, rifiutavo di crederci, di ammetterlo.

Dopo 5 mesi vissuti insieme (drammatica, la condizione di una casa in cui vivono due maschietti!) Pheara è tornato a casa da scuola e dopo pranzo ha iniziato a preparare lo zaino con le sue cose: entro un paio d'ore sarebbe arrivata la madre per portarlo definitivamente a Tortona.

In quella manciata di ore mi sono sforzato di apparire “normale” ma – evidentemente – non sono un buon simulatore...

Suona il citofono, Pheara risponde: “Si, adesso scendo”.
Apre la porta, un passo... si ferma. Pochi istanti e si gira vero di me, che cercavo – evidentemente senza successo – di ostentare tranquillità. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, io non sapevo cosa dire, sorriso ebete sotto il naso (e dove, sennò?).; ha risolto lui il problema – con una serietà che non si dovrebbe chiedere a un ragazzino di 11 anni:

- Papà, lo sai che ti voglio bene...! [un'affermazione, non una domanda!]
- Lo so, pistacchietto mio, e anche io te ne voglio tanto... ma ora scendi, la mamma è giù che ti aspetta...

Ancora qualche attimo di sguardi seri e silenziosi, poi si volta e scende le scale.
Una manciata di secondi che – credo – non dimenticherò mai.

Nei cinque mesi in cui ho felicemente fatto il “mammo” ho lavorato praticamente part-time (spesa, cucina, lavatrici, lavapiatti, pulizie, compiti e studio con lui – e non mi dite che le donne, in situazioni analoghe, se la cavano meglio: io non sono una donna). Nei mesi successivi ho tentato (quasi riuscendoci, ma non al 100%) di recuperare sul lavoro.

Oggi, forse anche a causa delle ipotesi che ho fatto nell'incipit, ho realizzato appieno quanto è successo – e quanto ho perso.
E, guarda caso, oggi è il giorno 8...

Nulla è casuale, tutto è causale
[Einstein]