lunedì 16 dicembre 2019

Soluzione all'italiana, perché no?

Brutalmente riportato da:


Ero distratto e quasi cado dalla sedia: “125 Mld per il Fondo Salva Stadi...
Sapevo esserci problemi con lo stadio di Milano, ma questo mi sembrava un po' eccessivo!
Poi ho visto che stava parlando la Meloni... Ahh: “Stati”!
Non che una consonante abbia migliorato, eh?
Ma ora non si parla d'altro, mi sono ascoltato gli interventi di tutti i politici sull'argomento (beh, proprio tutti no: mi sono perso i due migliori: Aldo, Giovanni e Giacomo e Checco Zalone).
Non è una bella situazione, insomma; sono un bel po' di vaìni – soprattutto a fronte di una litigatissima manovra da 30 Mld. Ma perché farne un dramma? Si potrebbero salvare capra e cavoli all'italiana, considerando il Fondo alla stregua di una delle Grandi Opere nostrane: “Ehh, vabbé, tieniti 'sti 100 Mld!”
Dice: “Ma non erano 125?”
Si... però... sai... noi italiani c'abbiamo 'sta abitudine!
Contenti tutti: Fondo pagato (anche se mi pare sia un po' come obbligare uno a pagare la RCA anche se non ha non solo la macchina ma nemmeno la patente), manovra di bilancio ridotta del 75% (magna-magna cum laude, bacio accademico e tripudio degl'Italiani), niente tassa sulle bollicine né sulla plastica (ma qui Greta s'incazza un po'...), Salvini e Di Maio a cena con Zingaretti e Renzi (segue scopetta), il Governo regge e la Raggi governa.

(qualcuno potrebbe obiettare: 75% di 30 = 22,5 che più i 100 al Fondo fa 122,5: e i 2,5 Mld che mancano? E già, bravo! E cosa si giocano, a scopetta? La Valletta, pardòn: la villetta di Renzi?)


sabato 12 ottobre 2019

Punti di vista...


Ieri sono andato in banca, ho chiesto un prestito di 10.000 euro.
- Che garanzia offre?
- Il mese prossimo vincerò al Superenalotto.
Mi hanno riso in faccia...

Il Governo promette che non aumenterà l'IVA,
- Dove troverete i soldi?
- Faremo emergere 7 mld di “nero”.
Applausi.

C'è qualcosa che mi sfugge?


sabato 17 agosto 2019

Razzismo??? 😕


Razzismo e adozione vanno a braccetto.
O, meglio, così si vuole che sia – anche se personalmente non vedo alcun legame (ignoranza a parte).
Apostrofare un'adolescente con un colorito (è il caso di dirlo...) “negra di m...” non ha nulla a che fare con l'adozione; lo stronzo di turno (che con quell'adolescente condivide solo il colore – non certo il genoma, come citerò più oltre) non ha detto “adottata di m...”!

Eppure, il fatto è finito sui giornali, in maniera esplicitamente e sfacciatamente “bipolare”.
E sono certo che nessun peso abbia avuto il fatto che la mamma sia un assessore M5S...
Rectius: nessun peso per la mamma (che mamma è e mamma rimane – fortunatamente). Ma siamo sicuri che la giornalista de Il Messaggero non abbia voluto cogliere una succulenta occasione riconducibile ai tristi fatti di questi giorni (e non solo, ma in questi giorni il problema barconi è vergognosamente sfruttato a fini politici più che mai)?

Eppoi, esiste anche un razzismo inverso, a contrariis, le mie amiche cambo-mamme direbberoនៅលើផ្ទុយមកវិញ
Ho conosciuto (e ahimè conosco tuttora) una mamma che, in fase preadottiva, non pose limiti alla quantità di melanina – anzi, cito;“più è colorato [sic!] meglio è!”. Come definireste tale atteggiamento?

Eppoi (ancora?), Albert Einstein (avete presente? T-shirt con la linguaccia che manco i Rolling Stones, E=mc², la teoria della relatività – che tutti citano ma ben pochi conoscono, eccetera) giunto negli USA nel 1933 compilò il modulo per l'immigrazione e, alla domanda “razza” scrisse umana (fonte: Paola Strocchio, mamma incidentalmente [ma mica troppo...] adottiva ancor prima che scrittrice – e le due cose convivono perfettamente nel suo “Stupidario sull'Adozione”, non nuovo nei contenuti ma brillantemente esposto – ed. BradipoLibri – e... no, non ho alcuna percentuale sulle royalties).

Eppoi (dài, adesso basta!), “razza” ha ben altro significato.
Focus è una rivista scientifica – divulgativa ma scientifica. Più che credibile – perlomeno, nella stramaggioranza dei casi.
Ed è lì che leggo che

il termine razza non è scientifico: gli uomini non sono stati isolati geograficamente abbastanza a lungo da creare varietà genetiche distinte

E più oltre:

Mentre la comunità scientifica dibatteva sul nulla, l’idea di “razza” era già diventata il più potente motore della nuova economia coloniale. Il trattamento riservato alle popolazioni africane deportate negli Stati Uniti per ridurle in schiavitù, per esempio, era la diretta conseguenza della loro appartenenza a un’altra razza, considerata intellettualmente inferiore. Nel XVIII secolo, intellettuali di tutto il mondo si appellarono alla cosiddetta scala naturae, l’ordine naturale (gerarchico) di tutte le specie viventi, e collocarono le popolazioni africane un gradino sotto la nostra.

E anche:

Oggi che conosciamo bene il nostro Dna ci rendiamo conto che le nostre differenze non sono nient’altro che sfumature, in termini genetici. A separarci dagli altri esseri umani c’è una percentuale minima del genoma: in media, ogni uomo è biochimicamente simile a ogni altro uomo sul pianeta per il 99,5%


Per chi volesse per un attimo abbandonale la più amena Settimana Enigmistica, il testo dell'articolo (completo, interessante e approfondito, ancorché un po' palloso, alla fin fine) si trova in https://www.focus.it/scienza/scienze/si-puo-parlare-di-razze-umane

PS: e se l'adolescente di cui sopra fosse stata russa? E i figli nati da matrimoni c.d. “misti” (e qui sono scivolato anche io, lo ammetto)?



giovedì 15 agosto 2019

L'italiano, questo (s)conosciuto... - Lezione 2

Ok, lo ammetto: questo post l'ho già pubblicato slla mia pagina "professionale" di FB ma... sì, ecco... beh, insomma: mi piaceva e ho deciso di metterlo anche qui! (e se non lo avessi spudoratamente ammesso, non se ne sarebbe accorto nessuno... 😜)


Tasse versus imposte


Che lo faccia l'Uomo della Strada, il Cittadino, il Padre di Famiglia che fatica a insieme il pranzo con la cena (o, se più fortunato, la settimana bianca con la quindicina estiva in villaggio ”tuttincluso” ai Caraibi) – beh, ci sta anche.

...ma che lo facciano giornalisti, massmediologi e politici (premier, vice-premier e ministri dell'economia inclusi) anche no.

Sarà colpa della mia formazione classica, in virtù della quale cerco (perlomeno) di utilizzare appropriatamente i numerosi vocaboli della nostra lingua.
Sarà la successiva (ed attuale – nonché continua) formazione fiscal-economica...

Insomma, quando chi dovrebbe mostrare padronanza della lingua italiana o chi ci governa non si accontenta di scivolare su congiuntivi e condizionali (che, ammettiamolo, non saranno facilissimi... però, suvvia: un minimo di impegno!) ma dimostra di non avere le idee molto chiare sulla differenza tra “imposte” e “tasse”, a me mi (rafforzativo, quindi lecito) girano gli zebedei.
Eppure non è così difficile.

Ad uso e consumo di chiunque sia arrivato a queste righe, per qualsivoglia motivo (tragico errore, mera casualità, drammatica consapevolezza o altro) dedico:

TASSA = tributo pagato allo Stato o ad altro Ente Pubblico dai privati cittadini per usufruire di particolari servizi chiaramente identificabili (tasse scolastiche, tassa smaltimento rifiuti, tassa occupazione suolo pubblico eccetera)

IMPOSTA = tributo c.s., ma dovuto in rapporto alla propria capacità contributiva – al proprio reddito – a quello che guadagnano. Senza alcuno specifico servizio correlato, ma necessario al finanziamento di servizi generali (due esempi per tutti: VVFF e, ahimè, stipendi e vitalizi dei succitati politici... Oops! Che sia questa seconda la causa dell'evasione fiscale?)


Un sentito ringraziamento al prof. Raffaello Lupi che, anche se non lo saprà mai, mi ha fulminato con la sua lineare spiegazione di tale differenza (“Diritto Tributario” - Parte generale e Parte Speciale) – nonché a mio padre che, con il suo solito entusiasmo, me ne ha fortunatamente imposto la lettura.



sabato 6 luglio 2019

L'italiano, questo (s)conosciuto... - Lezione 1.


nònna /'nɔn:a/ s.f. [lat. tardo nonna «monaca; balia»]. – 1. irreversibile fase dell'evoluzione muliebre a partire dalla quale le capacità cerebrali subiscono repentina e monotematica devianza a seguito della quale “mio figlio” diventa “il padre di mio nipote”.

Sinonimo: suòcera /swɔcera/.


domenica 28 aprile 2019

"P" come "Poker"? Nooo, "P" come...

Sopra il Panka, la banca campa...
Dominik Panka, polacco, classe 1991 – 28 anni, esattamente la metà di me. E non è l'unica differenza...

LUI
gioca a poker e – per dirne qualcuna – ...
  • nel 2014 ha vinto 1.473.096 dollari ai Caraibi;
  • sempre nel 2014, a Barcellona, ha vinto 77.600 euro;
  • nel 2016 ha vinto 30.970 a Malta;
  • in questo momento, sta giocando a Londra – in palio ci sono 500.000 sterline.
IO
  • ho il doppio dei suoi anni;
  • non so bene cosa sia il poker – e non riesco nemmeno a immaginare quanto sia mezzo milione di sterline;
  • mentre lui gioca, io ci ho messo mezz'ora per cucire un bottone su di una camicia – escluso il tempo impiegato per scegliere il bottone più somigliante (e caliamo un velo pietoso sull'infilare il filo nella cruna dell'ago...).
Dove ho sbagliato?

Ma... ho davvero sbagliato?
Nooo, io ho il mio Pistacchio! 😍  😉  😜



sabato 27 aprile 2019

L'attesa.



Non mi ci abituerò mai.
Non è stata la prima volta né sarà l'ultima: due maschietti allo sbando – quasi settant'anni in due ma la bilancia pesa inesorabilmente (e abbondantemente...) dalla mia parte. Adattarsi reciprocamente sembrerebbe non facile, ma non è così. Certo, con i nostri limiti...

Mi arriva a casa alle 18 di Pasqua, l'idea è quella di partire il giorno dopo al più presto quindi – contati i giorni di permanenza nell'entroterra ligure e analizzato il meteo – predisponiamo quanto necessario per il periodo, più qualcosa di scorta, non si sa mai.
Il tutto viene delicatamente appoggiato sul divano (alle valigie ci penseremo domattina), quello stesso divano sul quale, pochi istanti dopo, ci stravacchiamo a goderci un film... ma tanto chi stira mutande calze e magliette?
Terminato il film, finalmente nanna, con la reciproca promessa di svegliarci ad un orario decente. In effetti, alle 7:30 sono sveglio ma, mentre mi lavo i denti e sorseggio il mio primo caffè seguito dalla prima sigaretta., il Pistacchio ne approfitta per spostarsi subdolamente nel mio letto.
Quando me ne accorgo, è troppo tardi: s'è già riaddormentato con l'espressione “l'ora giusta per me sono le undici, ora più ora meno: fa' un po' te...”: come contraddirlo? Ormai ha più di dodici anni, è giusto assecondare le sue scelte senza contraddirlo in continuazione. Mi adeguo. Ma un minimo di autorevolezza devo dimostrarla, quindi alle 10 sono di nuovo... beh, “sveglio” è parola grossa: qualcosa di simile.
Meccanicamente, ripeto il rito mattutino denti-caffè-sigaretta, aggiungendo anche un'abluzione da minimo sindacale. Il tutto stimolando la sveglia del pargolo.
...ma ha carattere, il Pistacchio! Undici ha detto e undici sono, ora più ora meno; mi concede solo una riduzione (soltanto mezz'ora) però “in più”.
Scimmiotta il mio rituale mattutino (caffè e sigaretta esclusi), ma “a rate”: prima rubinetto aperto (e basta!), poi denti e infine (sì, lo sgamo anche lì) abluzione.
Siamo finalmente pronti e prepariamo gli zaini (per ora, solo la prima fase: estrarli dagli angoli più remoti degli armadi). Segue frugal pasto e stoccaggio indumenti negli zaini – in stile brillantemente random.
C'è tutto, mancano solo gli scarponi da sci (ma le previsioni non sono così catastrofiche) e – ce ne accorgeremo solo all'arrivo – le ciabatte di entrambi e un qualunque indumento idrorepellente e al contempo termico per il pargolo. Ma quando c'è la carta di credito c'è tutto!
Gli zaini sono incredibilmente numerosi e tre piani a piedi sono un discreto moltiplicatore. Comunque, finalmente si parte – anche se con un po' di ritardo: del resto, è capitato anche a Cape Canaveral e per Trenitalia è addirittura una clausola contrattuale.
Arriviamo però precisi: precisamente 3 minuti prima che inizi a diluviare.
La casa ha mura spesse circa 50 cm, la fonte di calore primaria è una stufa a legna, supportata da un paio di stufette elettriche, casomai la legna finisse, ma il problema non si pone: legna non ce n'è proprio... ma l'avventura è cominciata: noi due, soli: certe cose non hanno prezzo, per tutto il resto c'è MasterCard... 'sto par di ciuffoli! In Liguria la legna da ardere è un articolo stagionale e a primavera inoltrata è introvabile, malgrado i 7° e la pioggia battente...
Ma ce la siamo cavata egregiamente – anche grazie a due nuove (e inaspettate, per il cucciolo) versioni del “gioco di contrattazione più famoso al mondo” (non mi pagano? Niente pubblicità!), la versione “Pizza” e l'ancor più inaspettata “Versione dell'Imbroglio”.
Ahò, mica che le abbiamo bruciate, eh?
Quattro giorni di acqua, vento e Monop... Oops! M'è scappato... Il sole è apparso, fulgido e caldo, sabato – il giorno programmato per il ritorno (un po' nel tentativo di evitare il traffico domenicale di fine ponte, un po' perché giustamente il Pistacchio voleva passare la domenica con la madre).
Non mi dilungo: la scena è stata la medesima del lunedì, con la differenza che i piani erano solo due, ma con scale strette e ripide come solo da quelle parti sanno fare.

Ora sono a casa, a Milano. Da solo.
Mi autocito:
      Non mi ci abituerò mai.
      Non è stata la prima volta né sarà l'ultima: due maschietti allo sbando.
Ma ad ogni minimo rumorino sobbalzo, penso a una delle sue solite (rumorose) imboscate.
Solo una frazione di secondo, poi realizzo che sono solo, stasera – dapprima un minimo di magone ma, immediata, la gioia per l'attesa della prossima volta.
L'attesa...


giovedì 28 febbraio 2019

Libertà, social e dintorni


ATTENZIONE!
Questo post è suscitato (e dedicato)ai membri di un gruppo di W/A,
ma nulla e nessuno può impedire a chiunque di leggerlo,
trovandovi profondità filosofiche e perle di saggezza.
Sono modesto – e me ne vanto...



Se c'è una frase che aborro è “La tua libertà finisce dove inizia la mia”.
Ma forse c'è differenza tra la mia e la tua libertà? Come il numero atomico nella tavola periodica?
Tutte le libertà sono uguali, ma qualcuna è più uguale delle altre”, scriveva (beh, forse non proprio così... forse la memoria m'inganna...) negli anni '40 tal George Orwell, e proprio per questo, malgrado il libro fosse già finito nel '43, venne editato (dopo svariati rifiuti) solo nel '45. Lui stesso disse anche “Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire.”

La libertà è partecipazione
stavolta è Giorgio Gaber.


Siamo ormai “vivi” solo sui social, dove – chissà come – sono riusciti a costringerci ad entrare; non penso sia un caso che gli operatori telefonici offrano contratti con sempre più giga, ma con un limite (limite che viene regolarmente “sforato” e addebitato in bolletta) e minuti illimitati – ché tanto, di minuti, se ne consumano sempre meno. E per imparare al meglio dobbiamo necessariamente rivolgersi ai nostri figli, i c.d. “nativi”...

Se comprassi quell'inutile aggeggio... Alexa...
e il mio vicino avesse fatto il medesimo errore,
sono convinto
che mio figlio troverebbe il sistema
di fargli sentire per ore
le previsioni del tempo in Nicaragua,
con sottotitoli in libanese sulla televisione che,
in contemporanea,
trasmette una compilation “non stop” di Rocco.
No, non Tanica... Siffredi.


Ecco, ormai su Facebook © (figata il simbolino del copyright, eh?) ognuno dice tutto quello che vuole, che fa, che pensa (se ancora ci riesce) e chiunque può commentare o mettere in atto il dantesco “non ti curar di loro, ma guarda e passa”.
Ma lo sapevate che il figlio di Carlo (VA), di 10 mesi, ieri ha fatto la caccona nel vasino? Tanta, puzzolente, molliccia e color verde oliva marcia; lo so perché Carlo ha postato le foto su FB. E indossava una maschera antigas.
Sono in frenetica attesa del risultato delle analisi di laboratorio...

W/A non è da meno, solo è “sorvegliato” (quantomeno nell'accesso) da un amministratore. E' un piccolo FB “chiuso”, elitario. Come le “Catacombe” di anni fa...
Se qualcuno scrive qualcosa che ad altri non garba, non si fa finta di niente ma lo si sommerge con badilate di meLda. Allora, quel qualcuno se ne va, sbattendo la porta (come è nel suo stile, peraltro). E, a questo punto, a sua insaputa, si continua a sbadilare... come se servisse a qualcosa; ormai, da quasi una settimana. Un inutile tsunami di meLda mediatica e social.

Non conosco la materia del contendere , ho sentito solo una campana (anzi, un continuo ed esagerato numero di beep-beeb di W/A che iniziano alle 07:00...non mi serve nemmeno più la sveglia) ma ora voglio sentire anche l'altra, perché "Il più nobile tra i piaceri è comprendere" [Leonardo da Vinci ] - e io, innanzi tutto, voglio comprendere. E, presto o tardi (il periodo non è dei migliori) lo farò.
Ovviamente nel più tradizionale dei modi: tanto il mio contratto prevede minuti illimitati!







domenica 24 febbraio 2019

Se non puoi batterli...

...unisciti a loro!
Antico proverbio che pare affondi le proprie radici (con i debiti adattamenti) in quanto disse, temporibus illis, Giulio Cesare: “Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum”.

Non è la prima volta: se la memoria non m'inganna, svariati anni fa il superamento della soglia massima di polveri sottili era ormai una costante, malgrado le varie misure adottate; ci furono le targhe alterne, le “domeniche a piedi", si vocifera di una soluzione collegata al numero della targa: se divisibile (senza decimali, ovviamente) per 2, circolazione concessa il lunedì; se divisibile per 3, il martedì... e così via fino al 6, circolazione il venerdì; nel fine settimana, il divisore era dato dal terzo estratto sulla ruota di Napoli nell'ultima estrazione del Lotto (soluzione che comportò soltanto un'incredibile impennata delle vendite di calcolatrici portatili – nonché l'invenzione napoletanissima di una calcolatrice che, una volta impostata la cifra desiderata, dava il risultato corretto).
Alla fine, la soluzione adottata fu la salomonica decisione di innalzare il limite – e per un po' funzionò.

Ora, un analogo problema si ripropone.
Biciclette in contromano, anche nelle rotatorie... Skaters che fanno slalom tra perdoni e cicisti (ebbene si, trovi anche loro sui marciapiedi...)... Bimbetti insicuri sulle loro biciclettine, ancora con le rotelle, che pedalano con occhio triste, mirando rigorosamente agli stinchi dei pedoni... Padri che seguono i suddetti bimbetti, pronti a scusarsi con i “gambizzati”...
Sembravano problemi irrisolvibili ma, anche stavolta, spunta una salomonica proposta di legge che – di fatto – legalizza comportamenti incivili, risolvendo il problema alla radice.

E' argomento che spunta fuori un po' ovunque, dalle riviste di settore ai rotocalchi, dai quotidiani ai social.
Mentre del presunto “scambio di voti” (Diciotti Vs TAV) se ne parla. eventualmente, solo in qualche talk-show – rigorosamente dopo le 23:00 (eh... argomento scabroso... inadeguato nelle fasce protette... anche se, personalmente, preferisco culo e tette di Gilda).

Si parla anche di elevare il limite di velocità a 150 km/h, tanto i 130 li rispettano solo i camion (che peraltro avrebbero ben alto limite) e gli ottantenni alla guida di auto che hanno ancora la targa originale – quelle con la sigla della provincia in arancione – e che, cappello ben calato, viaggiano in seconda corsia rispettando il limite dei loro tempi (80 km/h), ascoltando l'ultimo CD della Nilla Pizzi. E non ci sono abbaglianti che tengano...


Una volta si diceva “fatta la legge, trovato l'inganno”, ora siamo al “trovato l'inganno, fatta la legge”.








venerdì 8 febbraio 2019

Magone...


Oggi ho il magone. Mi viene da piangere...

Sarà la polmonite? Saranno i consequenziali farmaci? Sarà che mi devo assentare dallo Studio per un po', proprio nel momento di svolte fiscali “epocali” – un po' come quando , dal gennaio '73, l'IGE è stata soppiantata dall'IVA?
No, non credo...

Sono passati 8 mesi da quell'8 giugno, ultimo giorno di scuola.
Finché non è accaduto davvero, rifiutavo di crederci, di ammetterlo.

Dopo 5 mesi vissuti insieme (drammatica, la condizione di una casa in cui vivono due maschietti!) Pheara è tornato a casa da scuola e dopo pranzo ha iniziato a preparare lo zaino con le sue cose: entro un paio d'ore sarebbe arrivata la madre per portarlo definitivamente a Tortona.

In quella manciata di ore mi sono sforzato di apparire “normale” ma – evidentemente – non sono un buon simulatore...

Suona il citofono, Pheara risponde: “Si, adesso scendo”.
Apre la porta, un passo... si ferma. Pochi istanti e si gira vero di me, che cercavo – evidentemente senza successo – di ostentare tranquillità. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, io non sapevo cosa dire, sorriso ebete sotto il naso (e dove, sennò?).; ha risolto lui il problema – con una serietà che non si dovrebbe chiedere a un ragazzino di 11 anni:

- Papà, lo sai che ti voglio bene...! [un'affermazione, non una domanda!]
- Lo so, pistacchietto mio, e anche io te ne voglio tanto... ma ora scendi, la mamma è giù che ti aspetta...

Ancora qualche attimo di sguardi seri e silenziosi, poi si volta e scende le scale.
Una manciata di secondi che – credo – non dimenticherò mai.

Nei cinque mesi in cui ho felicemente fatto il “mammo” ho lavorato praticamente part-time (spesa, cucina, lavatrici, lavapiatti, pulizie, compiti e studio con lui – e non mi dite che le donne, in situazioni analoghe, se la cavano meglio: io non sono una donna). Nei mesi successivi ho tentato (quasi riuscendoci, ma non al 100%) di recuperare sul lavoro.

Oggi, forse anche a causa delle ipotesi che ho fatto nell'incipit, ho realizzato appieno quanto è successo – e quanto ho perso.
E, guarda caso, oggi è il giorno 8...

Nulla è casuale, tutto è causale
[Einstein]


giovedì 31 gennaio 2019

Ancora Adrian...


 
Rimango della mia idea:
Celentano è un grande.

Malgrado l'audience, continua a dire e fare ciò che vuole – e probabilmente se lo può permettere.

Per i detrattori, ogni volta c'è motivo di attacco.
Che siano le 15 parole dette, i silenzi, la lentezza della graphic novel, i corpi femminili (splendidamente e mai volgarmente) disegnati e ora anche il sessismo... Mah...

Una volta esistevano le c.d. “fasce protette”: prima delle 22:30 si doveva tener conto dei piccoli telespettatori; non esistono più, non so perché, ma le (belle...) chiappe di Gilda appaiono dopo tale ora – che, per applicazione analogica – si potrebbe considerare ancora un punto di riferimento. A parte il fatto che in Adrian vediamo – come ho già scritto – erotismo “pulito”, artistico. A meno che non si voglia ritornare al moralismo rinascimentale del Braghettone.
Eppure nel Rinascimento il nudo si vede:
Lucas-Cranach-il-VecchioEva-particolare-1528
 
Tiziano-Venere-di-Urbino-1538    
AMasaccio-La-cacciata-dei-progenitori-dallEden-1424-1425

Chi scorge una differenza tra spirito e corpo non possiede né l’uno né l’altro”.
Oscar Wilde


Pure Manara “prende le distanze”: ma non è quello il suo stile? Ma non aveva visto il prodotto finale prima della messa in onda? Perché ha aspettato il 28 gennaio a “esternare”?


Ancora, pur condividendo appieno il monologo di Ilenia Pastorelli, (per chi non l'avesse visto, https://youtu.be/to71JPziwB8)... se – partendo dal basso – una donna indossa tacco dodici, minigonna inguinale, top sovraombelicale (magari bianco e senza reggiseno), risolini ebeti e cervello annubilato per eccesso di “shortini”... forse le conviene rincasare in taxi, evitando i vicoli bui e malfamati dei sobborghi di qualsiasi città!
Sia chiaro: non sto dicendo “te la sei cercata” bensì “valuta tutti gli aspetti della realtà” (realismo).


'nsomma, a me Adrian continua a piacere e, sotto sotto, ho il sospetto che sia tutto ben architettato.
...a parte il fatto che al “Nostro” interessa più essere alla ribalta (e direi che ci sta riuscendo – nei social supera Salvini e Di Maio!) che l'audience.
Finirà che sarò io l'unico a guardare l'ultima puntata, “il ragazzo ribelle che salverà il mondo".


Chiudo con un bellissimo video, che riesce ad essere in tema e – contemporaneamente – fuori tema (non male, eh? ;.) ); datemi fiducia, malgrado tutto, e guardate:



mercoledì 23 gennaio 2019

Adrian



ATTENZIONE!
Dato il contenuto estremamente scabroso dell'argomento,
come sottolineato sui social e su tante testate giornalistiche,
QUESTO POST NON E' ADATTO
ALLE COLLEGIALI,
ALLE VERGINI,
ALLE NOVIZIE
E AI BACCHETTONI BENPENSANTI...
SI, INSOMMA, E' RIVOLTO PREVALENTEMENTE
AGLI ERGASTOLANI.
SE TALE SEI (EFFETTIVO O POTENZIALE),
ACCEDI.
SE INVECE RIENTRI IN UNA DELLE PRECEDENTI CATEGORIE...
BEH, FAI COME TI PARE.
MA NON DIRE CHE NON TI AVEVO AVVISATO!




Non capisco tutto il bailamme suscitato... Celentano ha mai fatto cose “allineate”?
Anni fa, lo scalpore del “figli della foca” (che Dio la benedoca?), i lunghi silenzi, il boicottaggio di Joan Lui.
Oggi, questi silenzi si ripetono, così come le accuse ad uno status quo che si dimentica dell'uomo, della bellezza (Albero a trenta piani – Ragazzo della via Gluck, eccetera).
Artista “contro” - per definizione e da sempre.
Personalmente, spero che continui così.

...e non si dica che i disegni di Manara sono contrari al pubblico pudore! Manara, di sa, non è un disegnatore per educande, al massimo di educande:



E' evidente: non verrà mai chiamato a disegnare per Topolino – malgrado preistorici interventi su Corriere dei ragazzi e Corrierboy,

Come Crepax, è un grande del fumetto erotico.
Lo so, quindi non avrei mai fatto vedere Adrian a un figlio dodicenne (benché a quell'età stavo già per abbandonare il fumetto erotico per … beh, si... insomma... per “andare oltre” ;-) ), ma io mi sono goduto il tratto netto, preciso, attento di Manara. Come è solito.


Parimenti, non gli farei mai vedere tavole del compianto Wolinski – tratto meno “pulito”, meno erotico, decisamente più”pesante” e a volte volgare, ma ironico e mai pornografico:




In caso di dubbi sul prodotto del Molleggiato, lasciamo perdere i commenti social di illustri “signor Nessuno” malati di protagonismo, è molto più d'aiuto l'autorevole rivista Rolling Stone che, non risparmiando critiche, riconosce surrealismo nonsense e abuso di libertà artistica - senza tuttavia mettere “all'indice”: https://www.rollingstone.it/opinioni/opinioni-tv/adrian-un-enorme-boh-surreale-e-sexy/442116/

Comunque, a me è piaciuto, c'ero ieri sera e ci sarò nelle prossime puntate.


PS 1 – Nessuno si senta offeso dal mio giudizio e tantomeno dalle immagini che ho scelto di pubblicare: vi avevo avvertiti.

PS 2 – A Cesare quel che è di Cesare: parte dell'incipit è ispirato a Pippo Franco – e nemmeno lui è propriamente un santarellino... [KaraKiri, Ricordi]