martedì 27 luglio 2010

otnoc (=Conto alla rovescia)

Io, 40nne (sono un pò di più, ma vabbé...) italiano, cresciuto e "deodorato", nell'adolescenza, da Denim - per l'uomo che non deve chiedere mai...

Io, che ascoltavo Dalla a 10 anni:
"Un uomo come me,
se ha sete beve vino, [questa strofa mi ha "segnato" pesantemente... n.d.r.]
se ha fame chiede pane al suo vicino"

Io, che tra una manciata di ore parto per abbracciare mio figlio, affrontando più di 10 ore su un autobus un pò più grande del solito ma che non scorre sull'asfalto ma (terrore!) a migliaia di metri dal suolo, solo perché ha un paio di ali...

...io sono qui, a mezzanotte, incapace di prendere sonno e di fare qualsiasi cosa di pragmaticamente utile per questo "viaggio della vita".

Per fortuna, è un'avventura che si fa in due (almeno alla partenza, poi il numero aumenta).
Senza la mia dolce metà ("qui" lo ammetto, tanto lei non leggerà mai!), che si sta occupando febbrilmente del bagaglio, probabilmente arriverei all'aeroporto armato soltanto dell'essenziale: passaporto, biglietto e carta di credito. Tutto il resto si può comprare a Phnom Penh.

Ho provato a sistemare quantomeno la parte "documentale" ma il risultato sarà l'ennesimo cazziatone, domattina, per aver sconvolto un apparente disordine che - visto in un'ottica femminile - aveva una sua ferrea (e imperscrutabile) logica. Me lo merito... :-(

E intanto continuo a figurarmi come sarà l'incontro col cucciolo. Pur sapendo che nella realtà sarà diverso da quello che penso, che immagino...
Dio mi aiuterà, sennò sono nella cacca!

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