venerdì 17 dicembre 2010

La paura fa 40...

Anzi, 40,4°...

Le emozioni che dà un figlio sono sempre tante, inattese e improvvise; ma non sta scritto da nessuna parte che siano solo positive!

Mercoledì, di ritorno dal Day Hospital (Morning Hospital, più correttamente... alle 13 avevamo finito!) il pistacchio si è addormato, per tutto il pomeriggio; alle tre di notte, la mamma lo ha sentito lamentarsi: lo ha portato nel lettone e mi ha gentilmente svegliato per informarmi che il termometro indicava una temperatura di 39,8°.
Tachipirina.
Inutile: nessuna sudata, quindi la temperatura non scende. Anzi: alle 5:30 di giovedì la mamma mi sveglia, impanicata: abbiamo raggiunto i 40.4°!
Il panico è comunque una emozione, no? Ci "sta dentro"... che si sappia!

Complice il mio "lento risveglio" da diesel, non mi faccio coinvolgere più di tanto.
Mezzo rincoglionito (anzi, per tre quarti... ) telefono alla guardia medica, mentre Maria si predispone per una escursione al pronto soccorso.
Il medico che mi risponde, dopo un quarto d'ora, mi rassicura da un lato e mi allerta dall'altro: se non suda, non va bene... Mentre siamo al telefono, il pistacchio (ubbidiente?) inizia una copiosa sudata; il medico mi chiede di provare la febbre, mentre lui attende (come si fa a lamentarsi del SSN???); un paio di minuti, 37°: ok.
Onore al SSN: dopo un'ora, il medico mi ha richiamato, per sapere come stava andando... E c'è chi si lamenta del Servizio???

Durante il giorno dopo, giovedì, la temperatura risale a livelli di guardia: 38.9° è il picco massimo, con aggiunta di occhi liquidi. Ancora telefonata alla guardia medica (ma quanto sono bravi e disponibili!).

Primo consiglio: "una doccia appena appena tiepida"; al pistacchio non è piaciuto (e nemmeno credo ai vicini di casa, visto che era quasi mezzanotte...) e la mamma si è fatta impietosire, è stata brevissima: nessun risultato. Notte passata ad intervalli di tachipirina.

Venerdì, 17 per la cronaca, la temperatura rimane a livelli elevati; a Milano nevica e fa un freddo porco (non aiuta...) ma il pistacchio ha voglia di giocare lo stesso, e gode del fatto che - per una legge non scritta - se non sta bene dorme nel lettone, tra mamma e papà.

Papà è contento perché ieri sera il pistacchio lo ha cercato e ha voluto stringere un dito nella sua manina...
...nel momento del bisogno, papà serve e c'è.


Tra sciroppi, antibiotici e tachipirine, casa nostra sembra una succursale ASL, ma il pistacchio sopporta bene; la temperatuta, ancora alta, non raggiuge però i limiti dei giorni scorsi e lui si gode il lettone (marpione!).

Ora siamo più tranquilli, speriamo che in pochi giorni si torni alla normalità... ma cos'è la normalità, con un pistacchio di 4 annni??

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