Scrivere su un blog
può essere divertente e liberatorio.
Dopo mesi, il pargolo è
stato cooptato dalla madre per l'intero fine settimana.
Mi manca.
Il bilocale è
normalmente vuoto durante i giorni lavorativi ma è come se vivesse
nell'attesa di essere riempito, invaso durante i fine-settimana.
Stavolta non è così.
Scrivere su un blog
può essere divertente e liberatorio.
Tuttavia, un dialogo
diretto è – in certe occasioni – più efficace.
Ma se uno si ritrova a
fare scempiaggini, più o meno involontariamente, riuscendo a
distruggere (mi auguro in maniera non irreversibile, ma al momento
distrutto è) un rapporto che era forte aiuto nei momenti di
sconforto... Beh, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Un'istintività, una
superficialità, una improvvisa e incontenibile (e ahimè
incontenuta) esuberanza fuori luogo mi riportano ad essere alla
tastiera anziché al telefono. Come è accaduto, come avrei
preferito.
Più economico, forse,
ma...
Non mi spiace aggiornare
– di tanto in tanto – questo spazio. Ma lo vorrei più leggero.
Pazienza. Mi
auto-conforto: se sei umano, le cazzate le fai.
E ne paghi amaramente le
conseguenze.
E libero ti sfoghi.
Perché sai
che chi ti ha
involontariamente condotto a fare una scempiaggine
“qui” non entra.
Anche questo è aspetto
liberatorio.
Forse un pochino
schizofrenico?
Mah, ne parlerò con la
mia Psico – se continua ad avere voglia di supportarmi...
Ultimamente, le cazzate
si susseguono. Sarà colpa del caldo...
Qualcuna ha però esiti
inspiegabilmente positivi, altre decisamente no.
Scrivere su un blog
può essere divertente e liberatorio.
Intanto però sono qui, a
guardare il telefono; come se potessi imporgli di squillare.
In attesa di una
telefonata o un messaggio che, già so, non arriverà.
Ma ho promesso di non
sollecitare. Cretinetti....
Quasi quasi mollo
tutto,
mi guardo
tranquillamente
“Amici Miei”
poi vado in Stazione
Centrale
e prendo a ceffoni chi
sta partendo.
Grande idea!
Nel frattempo, medito
lucidamente sull'ennesima futura scemenza. Ponderata, non istintiva,
ma scemenza comunque. Con la speranza di rattoppare là dove ho fatto
danno. Senza certezza di riuscirvi, anzi estremamente a rischio.
…e mi rodo.
La tentazione di rompere
il silenzio che mi sono imposto (e che la personaggia si merita, dato
il mio scorretto atteggiamento) è comunque tentazione forte.
Resisto, e buonanotte.
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