mercoledì 9 gennaio 2019

In vacanza con papà...




Mi piace andare via qualche giorno con mio figlio.
Due maschietti allo sbando.
Piatti di plastica, tovaglioli di carta, scottex a raffica e, soprattutto, sacchi a pelo. Niente letti da rifare.

Inevitabile partita a Monopoly - una sola, lunghissima, ma “spalmata” in tutte le sere che condividiamo. Da tanti anni giochiamo – non ricordo di avere mai vinto. Lui ci gode, prende uno dei miei svariati coltellini e sogghigna, girando il polso (e quindi il coltello nella piaga). Non ha pietà.
Poi, è nanna. Ma, saltellando avviluppato nel suo sacco a pelo, il Pistacchio si sposta subito nel mio letto: “Tanto, ci verrei domattina... allora ci vengo subito, mi porto avanti. Cosa cambia?”
Una logica che non fa una grinza, direi...

Eclatante è la preparazione dei bagagli.
Innanzi tutto, si contano i giorni di permanenza; poi, si moltiplica per due e quello è il numero giusto di calze e mutande da portare. Va da sé che siamo più zozzoni del Trio Medusa (Ieses Ladud!) quindi l'intimo è sottoposto allo stress di un utilizzo almeno bi-giornaliero. Al ritorno, non so più cosa è pulito e cosa no – quindi, tutto in lavatrice. A prescindere.

Poi si consulta il meteo.
Assolutamente inutile, non mi fido quindi preparo attrezzatura adeguata per un range termico che oscilla tra i -12° e +32°; ma qualcosa lo dimentichiamo lo stesso (come minimo, il dentifricio – e lavarsi i denti con l'Aiax non è propriamente il massimo).

Dopo, c'è la spesa: derrate alimentari che suscitano l'invidia del Banco Alimentare...

Quindi, si aprono gli armadi.
E' incredibile la quantità di capi di abbigliamento che sono riuscito a stipare.
Alcuni capi – evidentemente – mi piacevano molto, quindi ne ho due o tre, assolutamente identici e ancora con il cartellino del prezzo.

Ho scoperto di avere felpe incappucciate in perfetto stile rapper-youtuber.
Ho riesumato una incredibile camicia in flanella a scacchi scozzese – stile boscaiolo canadese: avete presente “7 spose per 7 fratelli”? (no, non è un film con Rocco Siffredi, anche se il titolo potrebbe indurre a pensarlo).


Ci sono più cose in cielo e in terra, nel tuo armadio,
Orazio, Marco
di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia.





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