venerdì 20 agosto 2010

19 agosto

Sono passati quasi 20 giorni, visto l'andazzo pensavo che - ormai - rimanesse poco spazio per nuovi sentimenti e nuovi stupori. Pensavo...!

Accade di ogni, soprattutto quando parla in khmer con qualcuno che poi ci traduce.
Ieri, è venuto fuori che vuole bene alla mamma, ma non al papà (l'ha detto alla commessa di un negozio); l'avrei strozzato... l'ha salvato un colloquio (di cui non conosco i contenuti) durante il quale un signore di mezza età ha detto "papà" tra una parola khmer e l'altra... e lui, sorridendo, ha indicato me. WOW!

Da quanto ho capito, un bimbo non può chiamare per nome un adulto; così, tutti gli uomini sono pa e tutte le donne sono ma; poi, la mamma è mae (e può diventare maemà, o mama) e il papà è pae (paepà o papa).

Mae lo si sente spesso, da queste parti nella stanza 606; pae un pò meno... Ma poco importa, a volte lo dice (quindi, ci sto dentro...). E poi mi somiglia nelle piccole cose: ha i piedi prensili, con l'alluce più corto dell'indice... mentre si addormenta sfrega i piedi tra loro... la mattina ci mette mezz'ora per "carburare" però poi apre la ciabatta e non lo zittisce più nessuno. Rigorosamente in khmer, però si fa capire.



Ieri siamo stati al Museo Nazionale; Maria era titubante ma ho insistito per non portare il passeggino.
...un successo! Camminava tra teche e reperti di vari periodi, buddha e naga, scimmie combattenti e steli finemente (e fittamente, se si può dire in italiano) incise un migliaio di anni fa.
Io mi sono un pò pentito di non aver studiato la storia, lui guardava interessato.
Ovviamente, dopo un pò si è stancato ma ha tranquillamente atteso con mamma che io finissi (o quasi...) il giro di una mostra temporanea sul Mekong e sulle civiltà che si sono sviluppate lungo le sue rive (il Mekong parte dalla Cina e "tocca" Laos, Thailandia e Cambogia).

Dopo pranzo, in un negozietto "equo solidale" è riuscito, come al solito, ad "attaccare bottone" (e a farci spendere un discreto numero di dollarini...avrà capito che servono ad aiutare la sua Terra di origine?). Nel giro di 10 minuti mi sono ritrovato tra le braccia un poppante cambogiano di pochi mesi (ma tanti chili... quanto pesava!) mentre la madre tentava subdolamente di rifilare a mio figlio ogni genere di pupazzetto a forma di elefante, fatto in costosissima seta, e la titolare mi distraeva raccontandomi in un inglese perfetto (fin troppo perfetto, per le mie capacità) di alcune opere sociali in Cambogia. Un complotto? Non so, comunque me la sono cavata, ho restituito il piccolo lottatore di sumo e sono uscito dal negozio con dignità...



Stamattina, una referente Cifa ci ha accompagnato a un "loro" mercato: spesa per le suorine.
Pheara sta con le nostre referenti con tranquillità, loro se lo coccolano. Capisco che in questo periodo non è stato abbandonato a se stesso.

Avete mai provato a trascinarvi dietro, oltre a un pargolo che parla solo khmer, circa 35 kg di detersivi vari, un paio di chili di biscotti, oltre a un discreto numero di merendine e chupa chups, contrattare il prezzo con il tuk-tuk, spiegargli dove è il vostro hotel, caricare tutti quei chili su un trabiccolo trascinato da uno scooter che - quando va bene - è un 110 di cilindrata? E' un'esperienza che chiunque dovrebbe fare. Educa... ;-)

Meno male che avevamo una supporter!

1 commento:

  1. Ciao Marco,
    fantastico il tuo pistacchietto!
    Che vuoi, è innamorato della mamma, ma tu lo puoi capire no? ;)

    Come hanno reagito le suorine alla vista di tutto quel ben di Dio?

    Un abbraccio

    ML

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